Marcho. L’ultima bandiera
Martedì 22 aprile alle 21.00 sarà proiettato il docufilm Marcho. L’ultima bandiera a Cinemazero, vicenda del Portabandiera di Moruzzo, stagliata sul finire del potere temporale del Patriarcato di Aquileia, che mostra grande valenza civile e umana nella storia del Friuli.
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Tratto da fatti storici, Il film documentario ricostruisce le vicende del nobile Marcho, signore di Moruzzo, l’ultimo alfiere del Patriarcato di Aquileia, che si oppose alla Repubblica di Venezia. Tale vicenda è tornata alla luce solo nel 1986 grazie a una lettera, conservata tra le pagine di un libro nella biblioteca della casaforte La Brunelde di Fagagna. Il film è stato girato in otto località del Friuli con oltre 200 persone coinvolte nella realizzazione.
“E’ un’opera cinematografica che sottolinea l’importanza della nostra identità millenaria, mettendo in evidenza un periodo storico complesso e cruciale per il nostro Friuli. La lingua friulana, con la quale si esprimono i protagonisti della vicenda narrata, sottolinea una connotazione geopolitica di evidente singolarità nel panorama europeo. Il film è un importante veicolo di conoscenza, non solo per i friulani, ma anche per quanti hanno l’interesse e la curiosità di approfondire queste vicende”, ha dichiarato Eros Cisilino, presidente dell’ARLeF.
La storia si snoda tra il 1335, quando il patriarca Bertrando consegna il vessillo del Patriarcato a Federico, nonno di Marcho, e il 1421, quando il doge di Venezia fa assediare il castello di Moruzzo, in poco tempo sconfigge gli assediati e fa arrestare Marcho. Prima di essere catturato Marcho riesce a far fuggire il figlio Pileo che porta con sé il vessilo del Patriarcato. Di lui non si saprà più nulla e il vessillo non sarà mai ritrovato.
“Marco di Moruzzo è stato l’ultimo Portabandiera dello Stato patriarcale di Aquileia. Nel 1420, a differenza degli altri nobili, si è opposto all’invasione della Repubblica di Venezia. Fu così che Venezia lo cancellò dalla storia” (Franco Cardini).
È un docufilm co-prodotto dall’ARLeF - Agenzia regionale per la lingua friulana e Artevideo, con il contributo di Friuli Venezia Giulia Film Commission e del Fondo per l’audiovisivo del Friuli Venezia Giulia.