Ritorna a Cinemazero Serate di cinema muto, l’esperienza delle serate dedicate alla riscoperta della magia del cinema muto, in collaborazione con Le Giornate del Cinema Muto e La Cineteca del Friuli. Un’occasione speciale per vedere sul grande schermo i grandi film del 1925, quelli più pregnanti che cento anni fa incantarono il pubblico che gremiva le sale di tutto il mondo.
Precedute da un’introduzione storica e critica, le loro immagini silenziose saranno come sempre accompagnate da una partitura, in alcuni casi eseguita dal vivo.
calendario eventi:

MARTEDÌ 28 OTTOBRE | ORE 20:45 – Cinemazero
LA GRANDE PARATA
The Big Parade, Stati Uniti, 1925, 151’ di King Vidor
Musicato dal vivo da Daniele Furlati (pianoforte) e Alice Zecchinelli (batteria)
King Vidor disse una volta: “La guerra è sempre stata una cosa molto umana”. E The Big Parade “riduce” effettivamente la guerra alla sua dimensione umana, alle trivialità che contrappuntano la vita, alle sigarette e alle chewing gum. È attraverso il meticoloso impegno del regista nel ricreare la verosimiglianza a questo livello che arriviamo ad apprezzare la magnificenza dell’affresco più ampio: gli uomini grottescamente piccoli sotto le bombe nelle scene di battaglia notturne; la marcia funebre attraverso il bosco di Belleau; la partenza di Jim per il fronte, con l’abbraccio disperato di Melisande alla gamba che poi il protagonista perderà in battaglia.
The Big Parade forse non ha la nettezza ideologica dei film sovietici, né la coerenza filosofica di The Man I Killed di Erns Lubitsch, ma Jim grida una domanda attuale oggi come nel 1918: “Che diamine ci guadagniamo noi da questa guerra?”.

SABATO 8 NOVEMBRE | ORE 20:45 Auditoruim Concordia
IL FANTASMA DELL’OPERA
The Phantom of the Opera, Stati Uniti, 1925, 90’ di Rupert Julian
Musicato dal vivo dalla Zerorchestra (dir. Andrej Goričar)
Adattamento dell’omonimo romanzo scritto dal francese Gaston Leroux, questa produzione fantastica, a grande budget, creò la leggenda del Fantasma dell’Opera. Mai, forse, lo spettacolo hollywoodiano fu meglio realizzato. Tutti i mezzi furono utilizzati, compreso il colore: la celebre sequenza del ballo in maschera nel foyer dell’Opéra di Parigi fu in effetti una delle prime sequenze della storia del cinema a utilizzare il procedimento Technicolor Process 2. La riproduzione dell’Opéra e dei suoi cinque piani fa ormai parte della storia della scenografia cinematografica. Fu riprodotta in maniera così fedele alla scala originale che, per accoglierla, fu necessario costruire uno studio cinematografico apposito. The Phantom of the Opera conobbe un tale successo al botteghino che fu rilanciato nel 1929 in una versione ridotta e sonorizzata.

MARTEDÌ 25 NOVEMBRE | ORE 20:45 – Cinemazero
LA CORAZZATA POTËMKIN
Bronenosec Potëmkin, Unione Sovietica, 1925, 68’ di Sergej M. Ėjzenštejn
Compimento della perfezione classica e dei principi di equilibrio preannunciati dal precedente Sciopero!, La corazzata Potëmkin non ha racconto tradizionale né protagonisti dai connotati psicologici individuali: nelle situazioni operano ‘eroi collettivi’ che incarnano la forza della Rivoluzione (i marinai in rivolta), la Nazione pacifica (i solidali abitanti di Odessa) e il Regime dispotico (ufficiali, soldati che puniscono la popolazione civile, la flotta zarista). Accuratamente selezionati, i ‘tipi’ raggiungono una stilizzazione tale da rimandare immediatamente al loro referente sociale. Il montaggio assicura uno sviluppo intenso dell’azione, mostrata simultaneamente da più punti di vista, e conferisce allo spettacolo un ritmo musicale. Il suo contenuto etico-sociale e la perfetta forma espressiva assicurarono vasto successo di pubblico, entusiasmo di cineasti e critica e lo statuto di capolavoro del cinema mondiale (immancabile negli elenchi dei migliori film mai realizzati).

MARTEDÌ 16 DICEMBRE | ORE 21:00 – Cinemazero
LE SETTE PROBABILITÀ
Seven Chances, Stati Uniti, 1925, 57′ di Buster Keaton
Musicato dal vivo dalla Zerorchestra
Keaton considerava Seven Chances uno dei suoi film peggiori; è in verità, all’opposto, uno dei suoi migliori, e certamente il più sottovalutato. Forse a Keaton non piaceva essere vincolato a una trama così schematica: si tratta di una rivisitazione del vecchio canovaccio sull’uomo che deve sposarsi prima della fine del giorno per poter ereditare una cospicua somma in denaro. Seven Chances è altresì costellato di gag stravaganti e situazioni che sfuggono a qualsiasi descrizione verbale: se enumerate punto per punto, non renderebbero giustizia alla loro intrinseca comicità. Nel leggendario finale – un vero e proprio cartone animato live action dal ritmo irrefrenabile – centinaia di potenziali spose inseguono Buster attraverso la campagna, in una valanga di furia femminile scatenata.