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MOVIOLA

La Moviola è un dispositivo che permette a un montatore di visualizzare un film mentre lo sta montando. È stata la prima macchina per il montaggio cinematografico, inventata da Iwan Serrurier nel 1924. 

 
L’idea originale di Iwan Serrurier per la Moviola, risalente al 1917, era quella di un proiettore per film amatoriali, da vendere al pubblico generico. Il nome “Moviola” venne scelto ispirandosi al nome “Victrola”: Serrurier pensava che la sua invenzione avrebbe fatto per i film casalinghi ciò che la Victrola aveva fatto per la musica in casa. Tuttavia, poiché la macchina costava nel 1920 600 dollari (equivalenti a circa 9.400 dollari nel 2024), ne furono venduti pochi esemplari. Un montatore presso gli studi di Douglas Fairbanks suggerì a Serrurier di adattare il dispositivo per l’uso dei montatori professionist. Serrurier seguì il consiglio e nel 1924 nacque la Moviola come dispositivo per il montaggio, con il primo esemplare venduto direttamente a Douglas Fairbanks. 

Molti studi cinematografici adottarono rapidamente la Moviola, tra cui Universal Studios, Warner Bros., Charles Chaplin Studios, Buster Keaton Productions e Metro-Goldwyn-Mayer. La necessità di attrezzature di montaggio portatili durante la Seconda guerra mondiale ampliò notevolmente il mercato per i prodotti Moviola, così come l’introduzione del suono e dei formati di pellicola da 65mm e 70mm. 

La Moviola permetteva ai montatori di esaminare i singoli fotogrammi nelle loro sale di montaggio, in modo da determinare con maggiore precisione il punto migliore per fare il taglio. Le Moviola orientate verticalmente erano lo standard per il montaggio cinematografico negli Stati Uniti fino agli anni ’70, quando i sistemi orizzontali “flatbed” divennero più comuni. 

Le Moviola continuarono ad essere utilizzate, sebbene in misura ridotta, fino al XXI secolo. Michael Kahn ricevette una nomination all’Oscar per il miglior montaggio nel 2005 per il suo lavoro su Munich di Steven Spielberg, che montò con una Moviola, anche se a quel punto quasi tutti i montatori avevano già adottato editor digitali (Kahn stesso passò al montaggio digitale per i suoi lavori successivi).