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Un Pasteur

Continuano anche a Cinemazero i festeggiamenti per i 100 anni dalla fondazione CAI Pordenone con la proiezione del film Un pasteur di Louis Hanquet, in programmazione il 28 aprile alle 21.00, in collaborazione con Trento Film Festival e vincitore della Genziana d’Oro Miglior Film – Gran Premio “Città di Trento”.

Félix, un giovane pastore malinconico e riservato, conduce una vita sospesa, fuori dal tempo. Vive da solo e lavora con il padre per allevare il gregge di famiglia. Dall’autunno alla primavera si prende cura dei suoi animali, li nutre e li custodisce nelle fitte foreste di lecci delle prealpi francesi. In estate, lascia il padre e percorre più di duecento chilometri a piedi per condurre la mandria ai pascoli di montagna, fino alla valle dell’Ubaye, nelle Alpi dell’Alta Provenza. Lì, per lunghi mesi, lontano da tutto e da tutti, vive in un mondo fatto di rocce, inaccessibile, dove si aggira un essere invisibile: il lupo. La solitudine avvolge le sue giornate in montagna riempite dal rendersi cura degli agnelli, dalla costruzione di recinti, dalla poesia.

Louis Hanquet compie un lavoro osservazionale e segue tutti i canoni di un certo cinema del reale, catturando diversi momenti nella vita di Felix, circondato dai suoi animali, siano essi cani o pecore, di cui sa prendersi cura in maniera sensibile e attenta. Le immagini idilliache di contatto tra umano e natura si intrecciano con quelle oscure e minacciose dei lupi, attraverso riprese notturne con telecamere a infrarossi, come fossero il negativo delle prime. A volte il film mostra le cime pervase dalle nuvole, paesaggi crepuscolari, o cattura l’ultimo raggio di sole del tramonto: quasi nulla si dice e quasi nulla si sa rispetto a quel mondo, collocato in Francia ma comunque indefinito. Se non fosse per la lingua parlata, potrebbe essere ovunque su una montagna.