Preapertura il 29 settembre al Teatro Zancanaro di Sacile con il capolavoro di Sjöström The Wind

L'a­per­tu­ra uf­fi­cia­le delle Gior­na­te del Ci­ne­ma Muto al Tea­tro Verdi di Por­de­no­ne anche que­st'an­no è an­ti­ci­pa­ta da un ap­pun­ta­men­to al Tea­tro Zan­ca­na­ro di Sa­ci­le, ve­ner­dì 29 set­tem­bre alle 20.45, ain­gres­so li­be­ro. Il film scel­to per la pre­a­per­tua è il ca­po­la­vo­ro di Vic­tor Sjöström The Wind (1928), nella copia pro­ve­nien­te dagli ar­chi­vi della Ci­ne­te­ca del Friu­li, pre­sen­ta­to con la nuova par­ti­tu­ra scrit­ta e di­ret­ta dal mu­si­ci­sta be­nia­mi­no delle Gior­na­te Günter Bu­ch­wald ed ese­gui­ta dalla Ze­ror­che­stra af­fian­ca­ta dal­l'Ac­ca­de­mia d'Ar­chi Ar­ri­go­ni.
 
The Wind è uno dei gran­di ca­po­la­vo­ri di sem­pre, un’o­pe­ra per nien­te da­ta­ta, in­ter­pre­ta­ta da Lil­lian Gish, una delle dive più amate del ci­ne­ma muto, qui in stato di gra­zia e di­ret­ta ma­gi­stral­men­te da Sjöström, il re­gi­sta che aveva lan­cia­to Greta Garbo. Ac­can­to alla Gish c’è Lars Han­son, l’at­to­re sve­de­se che cam­peg­gia sul ma­ni­fe­sto delle Gior­na­te 2017 e che ri­tro­ve­re­mo come in­ter­pre­te nella ras­se­gna de­di­ca­ta al ci­ne­ma scan­di­na­vo.
 
The Wind ha mo­men­ti di vi­sio­na­rie­tà ip­no­ti­ca e la se­quen­za della tem­pe­sta è una pa­gi­na di ci­ne­ma che ri­ma­ne im­pres­sa per sem­pre nella me­mo­ria dello spet­ta­to­re. Come scri­ve Paolo Me­re­ghet­ti: “Pur trat­tan­do­si di un film muto, la sug­ge­stio­ne so­no­ra che il re­gi­sta rie­sce a ot­te­ne­re nelle in­qua­dra­tu­re delle per­sia­ne che sbat­to­no e della sab­bia che fa mu­li­nel­li ha qual­co­sa di ro­ven­te, qual­co­sa che non si era mai sen­ti­to sullo scher­mo.”
 
Sjöström è stato una per­so­na­li­tà ar­ti­sti­ca non co­mu­ne, che ha sa­pu­to met­te­re a frut­to la le­zio­ne e il gusto di due mondi di­ver­si, la Sve­zia e gli Stati Uniti, tra cui ha fatto la spola du­ran­te tutta la sua vita. Ini­ziò e con­clu­se la sua car­rie­ra come at­to­re e sarà, pochi anni prima della sua morte, tra i pro­ta­go­ni­sti del Posto delle fra­go­le di Ing­mar Berg­man.
 
Le nuove mu­si­che com­po­ste da Günter Bu­ch­wald si fon­do­no con la sug­ge­stio­ne so­no­ra di cui il re­gi­sta seppe per­mea­re que­sto ca­po­sal­do, en­fa­tiz­zan­do­ne l’ef­fet­to. Ac­can­to alla Ze­ror­che­stra –nella for­ma­zio­ne com­po­sta da Fran­ce­sco Bear­zat­ti (sax e cla­ri­net­to), Luca Co­lus­si (bat­te­ria), Luca Griz­zo (per­cus­sio­ni), Di­dier Or­to­lan (cla­ri­net­ti e sax), Ga­spa­re Pa­si­ni (sax), Ro­ma­no To­de­sco (con­trab­bas­so), Luigi Vi­ta­le (vi­bra­fo­no e xi­lo­fo­no) – ci sa­ran­no i mu­si­ci­sti del­l’Ac­ca­de­mia d’Ar­chi Ar­ri­go­ni.
 
L’i­ni­zia­ti­va della Ze­ror­che­stra è rea­liz­za­ta in col­la­bo­ra­zio­ne con Ci­ne­ma­ze­ro, le Gior­na­te del Ci­ne­ma Muto e Mit­tel­fe­st. La se­ra­ta è or­ga­niz­za­ta con la Città di Sa­ci­le, il Ro­ta­ry Club Sa­ci­le Cen­te­na­rio e il so­ste­gno di Re­gio­ne Friu­li Ve­ne­zia Giu­lia, Fon­da­zio­ne Friu­li e Banca Po­po­la­re di Ci­vi­da­le.