Settimana dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, coordinata da ARPA LaREA

 

 In oc­ca­sio­ne della Set­ti­ma­na Re­gio­na­le del­l’E­du­ca­zio­ne allo Svi­lup­po So­ste­ni­bi­le Ci­ne­ma­ze­ro pro­po­ne:

18 ot­to­bre

Ci­ne­mam­me Green: in­con­tro ore 10.30, in Me­dia­te­ca. In­gres­so li­be­ro 

La pro­po­sta “Ci­ne­mam­me” per­met­te alle neo­mam­me e alle donne in at­te­sa di ve­de­re le ul­ti­me usci­te di dvd negli spazi della Me­dia­te­ca. Un punto di ag­gre­ga­zio­ne nel cuore della città, a cui si è ag­giun­to anche la real­tà del “Baby pit stop”, uno spa­zio ri­ser­va­to e at­trez­za­to al­l’in­ter­no della Me­dia­te­ca dove le mamme pos­so­no al­lat­ta­re, cam­bia­re o sem­pli­ce­men­te stare tran­quil­le con i pro­pri figli. L’in­con­tro gui­de­rà le neo­mam­me nella scel­ta delle ani­ma­zio­ni per i più pic­co­li a te­ma­ti­ca am­bien­ta­le. Inol­tre se­gui­ran­no gli in­ter­ven­ti di Giada Quai­no che il­lu­stre­rà il pro­get­to “Nati per non In­qui­na­re” del­l’AR­PA FVG - LaREA e di Sara Man­da­là, ti­to­la­re sul ter­ri­to­rio di Eco­ba­by, sul­l’u­ti­liz­zo dei pan­no­li­ni la­va­bi­li e l’im­por­tan­te ruolo ri­co­per­to dalle mamme nel­l’e­du­ca­zio­ne al ri­spet­to del­l’am­bien­te.

Con­tat­ti: Sil­via Moras sil­via.​moras@​cinemazero.​it

 

19 ot­to­bre

Mun­diya Ke­pan­ga, the voice of the fo­re­st di Marc Do­zier, Luc Ma­re­scot (Fran­cia, 2017, 90’)

(In col­la­bo­ra­zio­ne con il Fe­sti­val Si­ci­liAm­bien­te)

Pro­ie­zio­ne del film e di­bat­ti­to ore 20.45, a Ci­ne­ma­ze­ro. In­gres­so li­be­ro

Il do­cu­men­ta­rio di Marc Do­zier e Luc Ma­re­scot è il ri­trat­to di Mun­diya Ke­pan­ga, capo tribù Huli in Papua Nuova Gui­nea, una voce della fo­re­sta che mette in guar­dia sul pe­ri­co­lo della de­fo­re­sta­zio­ne. Il pro­ta­go­ni­sta è un ec­ce­zio­na­le per­so­nag­gio, dav­ve­ro da co­no­sce­re, te­sti­mo­nial a li­vel­lo pla­ne­ta­rio, dai modi sobri e sem­pre ac­co­ra­ti, della bat­ta­glia di sen­si­bi­liz­za­zio­ne per la sal­va­guar­dia degli al­be­ri. A com­men­to del film in­ter­ver­rà An­drea Maroè, Agro­no­mo, ar­bo­ri­col­to­re e tree­clim­ber.

 

L'e­ven­to verrà poi ri­pro­po­sto il 20 ot­to­bre per le scuo­le, sem­pre a Ci­ne­ma­ze­ro.

Per info scri­ve­re a di­dat­ti­ca@​cinemazero.​it

 

20 ot­to­bre

Il me­glio di me­dia­te­cam­bien­te

Pro­ie­zio­ni video, ore 20.45, in Me­dia­te­ca

Sarà fe­steg­gia­to il de­cen­na­le di Me­dia­te­cam­bien­te. it, pro­get­to sul­l’e­du­ca­zio­ne am­bien­ta­le at­tra­ver­so l’au­dio­vi­si­vo, nato dalla col­la­bo­ra­zio­ne tra l’AR­PA FVG - LaREA e il Si­ste­ma re­gio­na­le della Me­dia­te­che, ver­ran­no mo­stra­ti al­cu­ni la­vo­ri rea­liz­za­ti du­ran­te le at­ti­vi­tà la­bo­ra­to­ria­li sul ter­ri­to­rio e sarà inol­tre pro­iet­ta­to un film a te­ma­ti­ca am­bien­ta­le.

Le ROTTE in­tra­pre­se nella set­ti­ma­na sa­ran­no:

Cam­bia­men­to:  in­ver­ti­re la rotta si­gni­fi­ca crea­re una mo­di­fi­ca, un’ al­te­ra­zio­ne, una va­ria­zio­ne del punto di vista, delle idee, degli at­teg­gia­men­ti. Pro­vo­ca un’at­ten­zio­ne sulle tra­sfor­ma­zio­ni in atto: am­bien­ta­li, so­cia­li, eco­no­mi­che, cul­tu­ra­li; come tale mu­ta­men­to in­ci­de i no­stri vis­su­ti, le real­tà e le dif­fe­ren­ti di­men­sio­ni in cui vi­via­mo, con cui ci re­la­zio­nia­mo e con­fron­tia­mo.

Per­di­ta: smar­ri­re la rotta causa spae­sa­men­to, tal­vol­ta con­fu­sio­ne, con­di­zio­ni in cui oc­ca­sio­nal­men­te ci tro­via­mo, in una real­tà in ve­lo­cis­si­ma tra­sfor­ma­zio­ne. La di­na­mi­ca delle idee, dei co­stu­mi, delle mol­te­pli­ci e spes­so con­flit­tua­li spin­te cul­tu­ra­li e so­cia­li, co­sti­tui­sco­no sol­le­ci­ta­zio­ni che de­ter­mi­na­no crisi, rot­tu­re, frat­tu­re, in al­cu­ni casi re­pen­ti­ne, tanto a li­vel­lo per­so­na­le quan­to col­let­ti­vo.

Er­ro­ri: la sto­ria re­cen­te del mo­del­lo di svi­lup­po eco­no­mi­co e so­cia­le mo­stra i suoi li­mi­ti, un evi­den­te er­ro­re di rotta. Il con­su­mo il­li­mi­ta­to di ri­sor­se non rin­no­va­bi­li del Pia­ne­ta, le pres­sio­ni am­bien­ta­li che pro­vo­ca­no si­gni­fi­ca­ti­ve ri­ca­du­te a di­ver­se scale ter­ri­to­ria­li, gli ef­fet­ti a medio e lungo ter­mi­ne di una ge­stio­ne poco com­pa­ti­bi­le con le di­na­mi­che am­bien­ta­li, hanno av­via­to una pro­fon­da ri­fles­sio­ne sulla di­men­sio­ne glo­ba­le di tali fe­no­me­ni. Or­ga­niz­za­zio­ni go­ver­na­ti­ve e non go­ver­na­ti­ve, espo­nen­ti del mondo della ri­cer­ca e della cul­tu­ra, delle di­ver­se con­fes­sio­ni re­li­gio­se, hanno sta­bil­men­te iscrit­to nella pro­pria agen­da la que­stio­ne am­bien­ta­le e quel­la dei mo­del­li di svi­lup­po, te­men­do una rotta di col­li­sio­ne con il fu­tu­ro.

No­vi­tà: l’im­ma­gi­ne, ormai per­du­ta, del­l’a­pri­re stra­de at­tra­ver­so il folto delle fo­re­sta, ha la­scia­to il posto a ul­te­rio­ri sfide, che, come non mai, ri­guar­da­no la sal­va­guar­dia della Terra. Si sente la ne­ces­si­tà di schiu­de­re nuove rotte alla co­no­scen­za, alla ri­cer­ca, alla par­te­ci­pa­zio­ne dif­fu­sa, af­fin­ché cia­scu­no possa con­tri­bui­re a pro­muo­ve­re e pra­ti­ca­re forme di so­ste­ni­bi­li­tà, a par­ti­re dalle co­mu­ni­tà lo­ca­li, quali nu­clei di sa­pe­ri e di pro­po­ste per il cam­bia­men­to.

Mi­gra­zio­ni: lungo rotte per noi in­vi­si­bi­li la na­tu­ra è in pe­ren­ne mo­vi­men­to: gli uc­cel­li, i pesci, i mam­mi­fe­ri sono solo al­cu­ni esem­pi evi­den­ti della di­na­mi­ca evo­lu­ti­va dei si­ste­mi am­bien­ta­li. Le mi­gra­zio­ni co­sti­tui­sco­no con­di­zio­ne es­sen­zia­le per il no­stro Pia­ne­ta, pro­dot­to di mi­glia­ia di anni di se­le­zio­ne na­tu­ra­le, che hanno dato frut­to a un’al­tis­si­ma bio­di­v­er­si­tà. La dif­fu­sio­ne stes­sa della spe­cie umana e la sua ele­va­ta ca­pa­ci­tà di adat­ta­men­to nelle dif­fe­ren­ti re­gio­ni geo­gra­fi­che, è frut­to di mi­gra­zio­ni. Pic­co­li grup­pi o in­te­ri po­po­li si sono mossi, spin­ti da ne­ces­si­tà di so­prav­vi­ven­za per la scar­si­tà di ri­sor­se, per guer­re, per mo­ti­vi re­li­gio­si. Negli ul­ti­mi de­cen­ni si è an­da­to af­fer­man­do un fe­no­me­no mi­gra­to­rio con­nes­so ai mu­ta­men­ti am­bien­ta­li che, tal­vol­ta in modo pro­fon­do, col­pi­sco­no di­ver­se re­gio­ni del Pia­ne­ta. I mi­gran­ti am­bien­ta­li sono, dun­que, una real­tà con cui mi­su­rar­si, at­tra­ver­so cui rian­no­da­re i fili della sto­ria del­l’uo­mo, per lan­cia­re una spe­ran­za di so­ste­ni­bi­li­tà per il fu­tu­ro.

Com­mer­ci: la sto­ria del Me­di­ter­ra­neo con­tie­ne in sé  il segno tan­gi­bi­le degli scam­bi com­mer­cia­li. Po­po­la­zio­ni an­ti­chis­si­me hanno aper­to rotte di na­vi­ga­zio­ne at­tra­ver­so le sue acque. Lungo le coste sono sorti porti, em­po­ri, mer­ca­ti, via­ti­co di me­sco­lan­ze, in­trec­ci, unio­ni. La via della seta è un esem­pio em­ble­ma­ti­co di rotta com­mer­cia­le, il pro­lun­ga­men­to ter­re­stre di un’av­ven­tu­ra ini­zia­ta sul mare. Con lo scam­bio di merci sono ve­nu­te a con­tat­to idee, cul­tu­re, lin­gue. La sto­ria del­l’u­ma­ni­tà è anche sto­ria di com­mer­ci. Oggi, tale si­gni­fi­ca­to tende a smar­rir­si, la­scian­do il posto a modi di com­mer­cia­liz­za­zio­ne glo­ba­le, mas­sic­cia, in­va­si­va. Trac­cia­re la fi­lie­ra di un pro­dot­to di­ven­ta dif­fi­col­to­so: dalla pro­du­zio­ne della ma­te­ria prima, al con­fe­zio­na­men­to, fino al­l’ar­ri­vo nelle no­stre case, sono stati com­piu­ti de­ci­ne di mi­glia­ia di chi­lo­me­tri, re­gi­stran­do anche sto­rie di sfrut­ta­men­to del la­vo­ro adul­to e mi­no­ri­le.

Tu­ri­smo: i viag­gi a scopo ri­crea­ti­vo sono una voce im­por­tan­te della bi­lan­cia com­mer­cia­le di nu­me­ro­si Paesi. Da “le Grand Tour”, quale viag­gio d’i­stru­zio­ne e di for­ma­zio­ne per l’é­li­te della gio­ven­tù nord eu­ro­pea, si è pas­sa­ti al tu­ri­smo di massa. Il mondo così detto oc­ci­den­ta­le ha sco­per­to la bel­lez­za e il pia­ce­re di viag­gia­re, con una ine­vi­ta­bi­le ri­ca­du­ta am­bien­ta­le: lo stress cui sono sot­to­po­sti eco­si­ste­mi dal­l’e­qui­li­brio fra­gi­le. A fron­te di ciò è nato un tu­ri­smo lento, a basso im­pat­to e con­su­mo, alla sco­per­ta e ri­sco­per­ta di luo­ghi di­stan­ti dalle con­sue­te rotte, fon­da­to sul ri­spet­to del­l’am­bien­te, della na­tu­ra e delle tra­di­zio­ni.