Lunedì 30 ottobre Susanna Nicchiarelli presenta il suo Nico, 1988 – Miglior Film sezione Orizzonti a

Su­san­na Nic­chia­rel­li in­con­tre­rà il pub­bli­co di Ci­ne­ma­ze­ro alle 21.00 lu­ne­dì 30 ot­to­bre, per pre­sen­ta­re il suo Nico, 1988, Mi­glior Film della se­zio­ne Oriz­zon­ti al­l'ul­ti­ma Mo­stra del Ci­ne­ma di Ve­ne­zia.

Per molti que­sto è un film ita­lia­no che non sem­bra ita­lia­no, di si­cu­ro è un road-mo­vie che porta lo spet­ta­to­re tra Pa­ri­gi, Praga, No­rim­ber­ga, Man­che­ster, la cam­pa­gna po­lac­ca, l'al­tra parte della Cor­ti­na di Ferro e il li­to­ra­le ro­ma­no, e al­tret­tan­to cer­ta­men­te è un bio­pic che sce­glie di rac­con­ta­re solo una parte della sto­ria del­l'i­co­na delle notti alla Fac­to­ry, di Andy Wha­rol, dei Vel­vet Un­der­ground. La re­gi­sta in­fat­ti si con­cen­tra sulla sto­ria di Chri­sta Päffgen, Nico, la sa­cer­do­tes­sa delle te­ne­bre, tra il 1986 e il 1988, quan­do aveva quasi 50 anni, era tor­na­ta in Eu­ro­pa per un tour, era eroi­no­ma­ne e non ve­de­va il fi­glio ma­la­to da tempo.

Il film è in­ter­pre­ta­to dalla da­ne­se Trine Dy­rholm (Orso d’ar­gen­to per la mi­glio­re at­tri­ce a Ber­li­no nel 2016 per La co­mu­ne di Tho­mas Vin­ter­berg), che re­ga­la una splen­di­da per­for­man­ce che la vede anche can­ta­re in prima per­so­na e tra­sfor­mar­si fi­si­ca­men­te per in­ter­pre­ta­re il per­so­nag­gio. Dal canto suo la Nic­chia­rel­li qui fa te­so­ro della pre­ce­den­te vit­to­ria ve­ne­zia­na nella se­zio­ne Con­tro­cam­po Ita­lia­no e del David di Do­na­tel­lo (per Co­smo­nau­ta) del Na­stro d'Ar­gen­to (per Sput­ni­k5), e am­plia la pro­spet­ti­va, sce­glie di gi­ra­re in in­gle­se, per­ché que­sta è una sto­ria eu­ro­pea e gli at­to­ri in­ter­na­zio­na­li.

Si in­con­tra sullo scher­mo un'ar­ti­sta su cui la re­gi­sta ha fatto se­di­men­ta­re i pen­sie­ri e la scrit­tu­ra (la sce­neg­gia­tu­ra ha ini­zia­to a sten­der­la anni fa), av­vi­ci­nan­do­si gra­dual­men­te alla sto­ria di que­sta donna ap­pas­sio­nan­te, di cui ha cer­ca­to i punti di con­tat­to, af­fa­sci­na­ta dal suo rap­por­to an­ti­no­stal­gi­co con il pas­sa­to. In­ter­vi­sta­ti tutti i pro­ta­go­ni­sti an­co­ra vivi, Nic­chia­rel­li ha sa­pu­to ma­gi­stral­men­te evi­ta­re ogni sot­to­li­nea­tu­ra dram­ma­ti­ca. E ag­giun­ge: «I fatti dal di fuori pos­so­no sem­bra­re la sto­ria di una scon­fit­ta, in real­tà è la sto­ria di un ri­na­sci­ta: smet­te con l’e­roi­na, apre un conto in banca, rial­lac­cia i rap­por­ti con il fi­glio… A me at­trae­va che non aves­se rim­pian­ti, in­fat­ti dice di es­se­re più fe­li­ce ora che nel pas­sa­to e lei se ne frega che nes­su­no lo sap­pia. Lei dice pure di es­se­re se­let­ti­va con il suo pub­bli­co, di non voler pia­ce­re a tutti». Il film a lei de­di­ca­to in­ve­ce sta ac­con­ten­tan­do molti pa­la­ti!

A Ci­ne­ma­ze­ro sono già at­ti­ve le pre­ven­di­te senza costi ag­giun­ti­vi.