Al via Gli occhi dell'Africa. Dal 7 novembre “Noi siamo l'Africa”

Gli occhi del­l'A­fri­ca rag­giun­ge l'im­por­tan­te tra­guar­do delle 10 edi­zio­ni, e que­st'an­no ha de­ci­so di pro­por­re una ri­fles­sio­ne ar­ti­co­la­ta, che si ri­spec­chia in pro­get­ti spe­cia­li che crea­no un idea­le viag­gio di an­da­ta e ri­tor­no tra Por­de­no­ne e l'u­ni­ver­so afri­ca­no. Or­ga­niz­za­ta gra­zie al pre­zio­so con­tri­bu­to della Re­gio­ne Friu­li Ve­ne­zia Giu­lia, da Ci­ne­ma­ze­ro, Ca­ri­tas dio­ce­sa­na e L’Al­tra­me­tà, con la col­la­bo­ra­zio­ne di Nuovi Vi­ci­ni So­cie­tà Coo­pe­ra­ti­va So­cia­le, UNASp ACLI Por­de­no­ne e Cen­tro Cul­tu­ra­le Casa A. Za­nus­si, già dal­l'ap­pun­ta­men­to di mar­te­dì 7 no­vem­bre alle 20.45 a Ci­ne­ma­ze­ro ha vo­lu­to in­se­ri­re un con­tro­can­to alla clas­si­ca pro­ie­zio­ne esclu­si­va di ci­ne­ma afri­ca­no, con un im­por­tan­te omag­gio ad An­sa­no Gian­na­rel­li: uno dei più im­pe­gna­ti, sur­rea­li e spe­ri­men­ta­li re­gi­sti ita­lia­ni, tra i fon­da­to­ri e poi pre­si­den­te del­l’AA­MOD (l’Ar­chi­vio au­dio­vi­si­vo del mo­vi­men­to ope­ra­io e de­mo­cra­ti­co). Poco noto al gran­de pub­bli­co ma ama­tis­si­mo da chi ap­prez­za un ci­ne­ma d’im­pe­gno ci­vi­le e di ri­cer­ca, il suo “Noi siamo Afri­ca” (1966), breve do­cu­men­ta­rio sulla presa di co­scien­za delle na­zio­ni in­di­pen­den­ti del­l'A­fri­ca, apri­rà l'e­di­zio­ne. Se­gui­rà “My name is Adil”, alla pre­sen­za di uno dei re­gi­sti, An­drea Pel­liz­zer, che in­sie­me a Magda Re­ze­ne e Adil Azzab, ha rac­con­ta­to la sto­ria di que­st'ul­ti­mo, che da bimbo cre­sciu­to in Ma­roc­co, rag­giun­ge il padre in Ita­lia, tro­van­do­si a con­fron­tar­si con la du­rez­za del­l'e­spe­rien­za mi­gra­to­ria.

Ma Gli occhi del­l'A­fri­ca ha pun­ta­to a far co­no­sce­re l'A­fri­ca che vive qui anche at­tra­ver­so i corti dello Young Club di Ci­ne­ma­ze­ro, “Afri­ca/Por­de­no­ne/ An­da­ta/Ri­tor­no”, che fa pro­se­gui­re l’e­spe­rien­za di un anno fa, quan­do un grup­po di gio­va­ni video maker ha rea­liz­za­to cin­que brevi do­cu­men­ta­ri, de­di­ca­ti a real­tà afri­ca­ne che vi­vo­no da anni a Por­de­no­ne. Il pro­get­to ora pro­se­gue con nuove in­ter­vi­ste, di­stri­bui­te nelle varie se­ra­te, per co­no­sce­re al­cu­ne espe­rien­ze di ami­ci­zia tra ita­lia­ni e afri­ca­ni.

Mer­co­le­dì 22 no­vem­bre alle 18.00 ci sarà in­ve­ce un go­lo­so ap­pun­ta­men­to con l'Ape­ri­ce­na Afri­ca­na a Il Posto di Fol­la­dor, i pro­dot­ti del Com­mer­cio Equo e so­li­da­le, e i rac­con­ti di vita dei pro­dut­to­ri rac­col­ti dal fo­to­gra­fo e do­cu­men­ta­ri­sta Aldo Pavan (info 0434 26797 – al­tra­me­ta.​pordenone@​gmail.​com). Mar­te­dì 5 di­cem­bre alle 20.45, sem­pre a Ci­ne­ma­ze­ro, ci sarà poi l'e­ven­to cul­mi­nan­te con con­cer­to di Baba Sis­so­ko e An­to­nel­lo Salis, due dei più in­te­res­san­ti mu­si­ci­sti della scena jazz in­ter­na­zio­na­le, che met­to­no in dia­lo­go mu­si­ca afri­ca­na e jazz.

Già da lu­ne­dì 6 no­vem­bre in­ve­ce al Cen­tro Cul­tu­ra­le Casa A. Za­nus­si la mo­stra fo­to­gra­fi­ca di ri­trat­ti fem­mi­ni­li scat­ta­ti da Bruno Zan­zot­te­ra e An­drea Sem­pli­ci, “Donna Afri­ca”.

 

CA­LEN­DA­RIO COM­PLE­TO:

Mar­te­dì 7 no­vem­bre, ore 20.45, Ci­ne­ma­ze­ro

Noi siamo l'A­fri­ca di An­sa­no Gian­na­rel­li, Ita­lia 1966, 11'

La presa di co­scien­za delle na­zio­ni in­di­pen­den­ti del­l'A­fri­ca viene de­li­nea­ta nel film mo­stran­do il con­tra­sto di idee e po­si­zio­ni po­li­ti­co-ideo­lo­gi­che dei grup­pi che con­tri­bui­sco­no allo svi­lup­po della sto­ria dei Paesi di re­cen­te de­co­lo­niz­za­zio­ne: i bian­chi im­mer­si nel rim­pian­to del pas­sa­to; la nuova clas­se di­ri­gen­te le­ga­ta a mo­del­li eu­ro­pei; le donne per le quali l'in­di­pen­den­za non si­gni­fi­ca an­co­ra eman­ci­pa­zio­ne; i gio­va­ni che de­nun­cia­no l'of­fe­sa alla di­gni­tà del­l'uo­mo e com­bat­to­no con­tro la so­praf­fa­zio­ne e la vio­len­za.

a se­gui­re

My name is Adil di Adil Azzab, An­drea Pel­liz­zer, Magda Re­ze­ne, Ita­lia/Ma­roc­co 2016, 74’

Vin­ci­to­re della se­zio­ne: Open Fron­tiers al Ven­to­te­ne Film Fe­sti­val Mi­gra­tion and coe­xi­sten­ce al Re­li­gion Today

Film­fe­sti­val di Tren­to Best Fea­tu­re Film al Miami In­de­pen­dent Film Fe­sti­val

Mi­glior film arabo al­l’A­le­xan­dria Me­di­ter­ra­nean Film Fe­sti­val

Sto­ria vera di Adil, un bam­bi­no cre­sciu­to nella cam­pa­gna ma­roc­chi­na che a 13 anni rag­giun­ge il padre emi­gra­to in Ita­lia. Adil si con­fron­ta con la du­rez­za del­l’e­spe­rien­za mi­gra­to­ria, ma anche con espe­rien­ze che cam­bie­ran­no per sem­pre la sua vita. Gi­ra­to tra la cam­pa­gna ma­roc­chi­na e Mi­la­no, rea­liz­za­to con at­to­ri non pro­fes­sio­ni­sti, il film trat­ta i temi della mi­gra­zio­ne e del­l’i­den­ti­tà cul­tu­ra­le a par­ti­re da una pro­spet­ti­va nuova: quel­la dei bam­bi­ni e dei ra­gaz­zi.

 

Mar­te­dì 14 no­vem­bre – ore 20.45

A day for women di Kamla Abou Zekri, Egit­to 2016, 111’

Una pi­sci­na, aper­ta nel cuore di un quar­tie­re po­po­la­re de Il Cairo, di­ven­ta il sim­bo­lo della li­be­ra­zio­ne delle donne da anni e anni di re­pres­sio­ne. La do­me­ni­ca è aper­ta esclu­si­va­men­te per loro. Ra­gaz­ze e donne di ogni età si ri­ver­sa­no nel cen­tro spor­ti­vo, si ri­tro­va­no e co­min­cia­no a par­lar­si. Una serie di even­ti mo­di­fi­che­rà per sem­pre la loro vi­sio­ne di sé e il loro sguar­do sul mondo.

 

Mar­te­dì 21 no­vem­bre – ore 20.45

Dakar è una me­tro­po­li di An­sa­no Gian­na­rel­li, Ita­lia 1966, 17’

Ab­dul­lay Sall, un gio­va­ne au­ti­sta di taxi, è ar­ri­va­to a Dakar nel 1959 da un vil­lag­gio del­l’in­ter­no. La sua gior­na­ta tipo di­ven­ta l’oc­ca­sio­ne per il­lu­stra­re la sto­ria, le at­ti­vi­tà eco­no­mi­che e com­mer­cia­li, il te­no­re di vita della po­po­la­zio­ne, le con­trad­di­zio­ni e i pro­ble­mi so­cia­li di Dakar come del­l’in­te­ro Paese, il Se­ne­gal, com­pre­se le tra­di­zio­ni, gli usi e i co­stu­mi, quale la lotta se­ne­ga­le­se, sport na­zio­na­le.

a se­gui­re

Ghas­sra di Jamil Na­j­jar, Tu­ni­sia 2015, 25’

È un di­ver­ten­te corto in cui si sus­se­guo­no di­ver­se gag con pro­ta­go­ni­sta uno sfor­tu­na­to tas­si­sta arabo che ha ur­gen­te bi­so­gno di uri­na­re. L’uo­mo de­ci­de di na­scon­der­si die­tro un al­be­ro, ma ciò gli viene im­pe­di­to da una serie di in­ter­ru­zio­ni per l’ar­ri­vo di per­so­nag­gi grot­te­schi, tra cui un can­di­da­to alle ele­zio­ni, un ti­fo­so di cal­cio, un estre­mi­sta isla­mi­co e un po­li­ziot­to.

a se­gui­re

Zai­neb non ama la neve di Kaou­ther Ben Hania, Tu­ni­sia/Fran­cia/Qatar/Li­ba­no/Emi­ra­ti Arabi Uniti 2016, 52’

Mi­glior do­cu­men­ta­rio al Fe­sti­val in­ter­na­tio­nal du ci­né­ma mé­di­ter­ra­néen de Mont­pel­lier 2016

Gran pre­mio al Les Jour­nées Ci­né­ma­to­gra­phi­ques de Car­tha­ge 2016

Mi­glior do­cu­men­ta­rio per la giu­ria stu­den­ti Med Film Fe­sti­val 2016

Zai­neb ha perso il papà a 9 anni e la madre cerca di ri­co­struir­si una vita in Ca­na­da con un altro uomo. Ma Zai­neb non ne vuole sa­pe­re, per­ché ha de­ci­so di odia­re la neve. Il film do­cu­men­ta cin­que anni della vita di que­sta gio­va­ne e ca­ri­sma­ti­ca ra­gaz­za tu­ni­si­na e della sua fa­mi­glia in mo­vi­men­to, una coin­vol­gen­te e strug­gen­te sto­ria di vita, vista at­tra­ver­so gli occhi at­ten­ti di una pic­co­la mi­gran­te.

 

Mar­te­dì 28 no­vem­bre – ore 20.45

L’a­sfal­to nella giun­gla di An­sa­no Gian­na­rel­li, Ita­lia 1966, 11’

Il film narra di una “notte brava” tra­scor­sa dal re­gi­sta e dalla sua trou­pe con i bian­chi e i neri della clas­se media e in­tel­let­tua­le, nelle case bor­ghe­si prima, quin­di nelle stra­de e nei nights di una città afri­ca­na, men­tre una “corte dei mi­ra­co­li” di cie­chi, pro­sti­tu­te, per­ver­ti­ti, leb­bro­si, men­di­can­ti ai bordi dei mar­cia­pie­di o ac­co­vac­cia­ti agli an­go­li e sotto i por­ti­ci te­sti­mo­nia la di­spe­ra­zio­ne dei “dan­na­ti della terra”.

a se­gui­re

Mali blues di Lutz Gre­gor, Mali/Ger­ma­nia 2016, 90’

Da sem­pre la mu­si­ca è parte in­te­gran­te del­l’i­den­ti­tà del Mali. Que­sto do­cu­men­ta­rio è un viag­gio so­no­ro alla sco­per­ta della cul­tu­ra mu­si­ca­le di un Paese con­si­de­ra­to la culla del blues, pas­sa­to dalle spon­de del fiume Niger ai campi di co­to­ne del Mis­sis­sip­pi se­guen­do le rotte delle navi ne­grie­re. In­sie­me a Fa­tou­ma­ta Dia­wara, astro na­scen­te della scena pop afri­ca­na, in­con­tria­mo mu­si­ci­sti che si bat­to­no per la li­ber­tà d’e­spres­sio­ne, mi­nac­cia­ta dal­l’i­sla­mi­smo ra­di­ca­le.

 

MO­STRA FO­TO­GRA­FI­CA

Cen­tro Cul­tu­ra­le Casa A. Za­nus­si – Nuovi Spazi - In­gres­so li­be­ro - Dal 3 al 30 no­vem­bre 2017

DONNA AFRI­CA

La mo­stra è vi­si­ta­bi­le negli orari di aper­tu­ra del cen­tro

Sulle donne afri­ca­ne si po­treb­be­ro dire le cose di sem­pre: sop­por­ta­no il peso della so­cie­tà, sono ca­ri­ca­te delle in­com­ben­ze più gra­vo­se, sono il col­lan­te della fa­mi­glia. Tutte cose vere, che però non ren­do­no giu­sti­zia al loro fa­sci­no. I fo­to­gra­fi Bruno Zan­zot­te­ra e An­drea Sem­pli­ci hanno in­da­ga­to per anni nel­l’u­ni­ver­so fem­mi­ni­le afri­ca­no. I loro scat­ti sve­la­no un con­ti­nen­te sor­pren­den­te. Il Cen­tro Cul­tu­ra­le Casa A. Za­nus­si ospi­ta una se­le­zio­ne si­gni­fi­ca­ti­va di que­sta mo­stra rea­liz­za­ta dalla ri­vi­sta Afri­ca.

 

IN­CON­TRO

Il Posto di Fol­la­dor, Via dei Mo­li­ni (an­go­lo Viale Mar­tel­li), 10 € (una con­su­ma­zio­ne + buf­fet li­be­ro)

Mer­co­le­dì 22 no­vem­bre - ore 18.00

APE­RI­CE­NA AFRI­CA­NO CON PRO­DOT­TI DEL COM­MER­CIO EQUO E SO­LI­DA­LE

La Bot­te­ga del Mondo L’Al­tra­me­tà pro­po­ne un re­por­ta­ge dai pro­dut­to­ri del com­mer­cio equo del Sud del Mondo at­tra­ver­so i loro pro­dot­ti e i loro volti. L’a­pe­ri­ce­na pre­ve­de la de­gu­sta­zio­ne di al­cu­ni pro­dot­ti del com­mer­cio equo, dal riso al cous cous, pre­pa­ra­ti sa­pien­te­men­te dalla cu­ci­na de Il Posto, in­sie­me ai rac­con­ti di vita dei pro­dut­to­ri at­tra­ver­so la pro­ie­zio­ne degli scat­ti del fo­to­gra­fo e do­cu­men­ta­ri­sta Aldo Pavan.

Per in­for­ma­zio­ni e pre­no­ta­zio­ni: tel. 0434 26797 - al­tra­me­ta.​pordenone@​gmail.​com

EVEN­TO SPE­CIA­LE

mar­te­dì 5 di­cem­bre, 20.45, Ci­ne­ma­ze­ro

Duo Baba Sis­so­ko & An­to­nel­lo Salis in Con­cer­to

BABA SIS­SO­KO ta­ma­ni, n’go­ni, voce

AN­TO­NEL­LO SALIS pia­no­for­te, fi­sar­mo­ni­ca, ta­stie­re

Baba Sis­so­ko e An­to­nel­lo Salis, un griot po­li­stru­men­ti­sta del Mali e un pia­ni­sta e fi­sar­mo­ni­ci­sta sardo, che met­to­no in dia­lo­go mu­si­ca afri­ca­na e jazz. Un co­ner­to im­per­di­bi­le, co­mu­ni­ca­ti­vo, ener­gi­co, quasi fi­si­co: l’in­con­tro fra due mu­si­ci­sti tra i più ef­fer­ve­scen­ti della scena jazz in­ter­na­zio­na­le, per un viag­gio mu­si­ca­le “senza reti”, dove ritmi tra­di­zio­na­li afri­ca­ni e im­prov­vi­sa­zio­ne jazz si fon­do­no in uno spet­ta­co­lo pi­ro­tec­ni­co e pieno di forza crea­ti­va.

 

 

PRO­PO­STE MAT­TI­NEE PER LE SCUO­LE

Tutti i film di que­sta edi­zio­ne sono di­spo­ni­bi­li per ma­ti­née a ri­chie­sta, scri­ven­do a

di­dat­ti­ca@​cinemazero.​it

De­sti­na­ta­ri idea­li: stu­den­ti scuo­le se­con­da­rie di se­con­do grado

 

Afri­ca Pa­ra­dis di Syl­ve­stre Amous­sou, Fran­cia/Benin 2006, 86’

Nel 2033 la car­ti­na del mondo “si è ro­ve­scia­ta”: il nord è pri­gio­nie­ro di una dura crisi eco­no­mi­ca, il sud di­ven­ta un eden. Il film, di­ver­ten­te, iro­ni­co ma pro­fon­do, è il ri­trat­to che il re­gi­sta Syl­ve­stre Amous­sou fa di un’e­po­ca fu­tu­ra, in cui l’A­fri­ca ha con­so­li­da­to la sua unità ed ha dato vita agli Stati Uniti d’A­fri­ca, men­tre l’Oc­ci­den­te è co­stret­to a con­fron­tar­si con la po­ver­tà, la fuga di cer­vel­li, l’e­mi­gra­zio­ne.

 

Aya, la vita a Yop City di Mar­gue­ri­te Abouet e Clé­ment Ou­bre­rie, Fran­cia/Costa D’A­vo­rio 2013, ani­ma­zio­ne, 84’

Costa d’A­vo­rio, fine anni ’70, anni della spen­sie­ra­tez­za: Aya, 19 anni, vive a Yo­pou­gon, quar­tie­re po­po­la­re d’A­bi­d­jan. A dif­fe­ren­za delle sue due ami­che, che non pen­sa­no che a di­ver­tir­si la notte nei ma­quis e a se­dur­re i buoni par­ti­ti, Aya pre­fe­ri­sce stare a casa a stu­dia­re. At­tor­no a loro si in­cro­cia­no altri per­so­nag­gi di­ver­ten­ti. Un ec­ce­zio­na­le film di ani­ma­zio­ne che nasce da un fu­met­to di­ve­nu­to fa­mo­so scrit­to dai re­gi­sti Mar­gue­ri­te Abouet e Clé­ment Ou­bre­rie.

 

Spe­cia­le mi­gra­zio­ni

I film di An­drea Segre

A sud di Lam­pe­du­sa (2006) + Come un uomo sulla terra (2008)

Mare Chiu­so (2012)

Il peso del­l’ac­qua (2014)

L’or­di­ne delle cose (2017) NO­VI­TÀ!

 

Le scuo­le in­te­res­sa­te, sem­pre scri­ven­do a di­dat­ti­ca@​cinemazero.​it, po­tran­no or­ga­niz­za­re uno o più ma­ti­née sce­glien­do fra i film di An­drea Segre, uno dei mas­si­mi esper­ti ita­lia­ni e re­gi­sta di film chia­ve sul tema. Tutti i film sa­ran­no in­tro­dot­ti da un esper­to