INSOLITI SOSPETTI: una rassegna targata Young Club
Chi l'ha detto che la realtà è meglio della finizione?
Lo Young Club vi farà ricredere con la rassegna INSOLITI SOSPETTI
Lo Young Club, dopo “MUSYC”, torna a cimentarsi nel genere documentario, ma con un’ottica diversa. Al centro di INSOLITI SOSPETTI, rassegna interamente organizzata dai ragazzi dello Young Club, è il mockumentary. Uno dei primi a sperimentare questo stile è stato uno dei pionieri della settima arte, Orson Welles, che il 30 ottobre 1938 in una trasmissione radiofonica della CBS mise in atto una terribile sceneggiata con al centro un’invasione aliena negli Stati Uniti, dal titolo La guerra dei mondi. Nonostante gli annunci iniziali che specificatamente affermavano che il programma era di pura finzione, molti radioascoltatori credettero veramente che quell’evento fuori dal comune si stava verificando in alcune città americane. Ma il primo grande esperimento cinematografico è senza dubbio l’opera di Peter Watkins The War Game, uscito nel 1965 e che raccontava degli effetti ipotetici di un attacco nucleare in Gran Bretagna. Il film fu presentato a Venezia ottenendo il premio speciale nel 1966 e la vittoria agli Academy Awards nella categoria miglior documentario nel 1967.
La prima serata di Insoliti sospetti si aprirà lunedì 5 marzo alle ore 21, con la presentazione in Quarta Sala dell’opera prima di Alberto Caviglia Pecore in erba, in concorso Orizzonti alla 72° Mostra del Cinema di Venezia e grazie alla quale l’autore romano ha ottenuto la candidatura ai David di Donatello come miglior regista esordiente. Nel 2006 le televisioni nazionali non parlavano d’altro. Non solo c’era la nazionale italiana che conquista dopo 24 anni il mondiale di calcio in Germania contro la Francia, ma tra le notizie in prima pagina c’era l’improvvisa scomparsa di un ragazzo romano, Leonardo Zuliani, noto per le sue costanti battaglie in difesa dei diritti civili. Da mesi il giovane non si è più visto, un fatto che ad un certo punto inizia a preoccupare una buona fetta dell’opinione pubblica nazionale. Migliaia di persone di qualsiasi colore politico ed etnia si dirigono in piazza per esprimere la loro solidarietà, nonostante molti di questi non condividano appieno alcune sue posizioni ideologiche.
La libertà di espressione non è mai stata così a rischio, viste le innumerevoli occasioni nelle quali la creatività di Leonardo è stata bloccata dalle continue prese di posizione di esponenti della cultura nazionale. In più alcuni medici psichiatrici sono alla ricerca di una risposta scientifica a questi continui shock che colpiscono il giovane sin da bambino, sotto forma di allergie, allucinazioni o di reazioni psicologiche a suoni e immagini. Il protagonista scopre di essere antisemita, ma non è una questione di cultura o di pensiero. È genetico, una condizione che provoca in Leonardo disturbi nel momento in cui si trova davanti a riferimenti della tradizione ebraica. Questa sua propensione, espressa dalle scritta sui muri, giochi da tavolo, versioni ridotte della Bibbia, viene infatti repressa durante tutta la sua fase di crescita, giudicandolo razzista e brutale rispetto agli ebrei. Ma, come afferma un noto studioso in una scena di Pecore in Erba, “un antisemita è una persona che ama odiare; impedirglielo è come impedirgli di amare”. Il regista Alberto Caviglia, che sarà presente a Cinemazero in occasione della proiezione, offre una riflessione efficace su un tema scivoloso come l’antisemitismo, usando la satira e il nonsense come lente per la comprensione della realtà e delle dinamiche sociali.
Insoliti sospetti si trasferirà poi in Mediateca con altri tre mockumentary a partire da mercoledì 14 marzo alle ore 21, proseguendo il suo percorso con la terza serata in programma il 21 marzo, e concludendo il ciclo di proiezioni con l’ultimo lungometraggio il 28 marzo.
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