Atiq Rahimi: Dedica 2018. Anche quest'anno con degli appuntamenti in collaborazione con Cinemazero

Anche quest'anno Cinemazero ha il piacere di collaborare con Dedica Festival (10>17 marzo 2018), quest'anno focalizzato a far conoscere l'opera di Atiq Rahimi.

Lo farà con due appuntamenti che vedono l'autore nel ruolo anche di regista.

Il primo, (A)fghanistan: un état impossible?, un documentario che racconta la storia e le contraddizioni dell'Afghanistan (mercoledì 7 marzo alle 20.45); il secondo, Come pietra paziente, un solenne film di finzione tratto da uno dei romanzi più amati e conosciuti di Rahini (mercoledì 14 marzo alle 20.45).


(A)fghanistan: un état impossible?
film documentario di Atiq Rahimi 
Paesi Bassi/Francia 2002, 52 min

Afghanistan significa “terra degli Afghani”. Senza la “a” fghanistan significa “terra di lamenti e di grida”. Gli eventi che si sono succeduti nel corso della storia di questo Paese hanno dato sfortunatamente a questa seconda parola un’accuratezza profetica. Il documentario, costruito da Atiq Rahimi in modo brillante ed accurato, alterna filmati d’archivio, interviste a politici influenti e commenti sul destino della propria famiglia, nell’intento di raccontare gli avvenimenti e di riannodare i legami con la propria identità.

Cristiano Riva
Nato a Trieste nel 1961, si è laureato in Lettere Classiche e in Materie Letterarie presso l’Università di Trieste dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Geostoria e Geoeconomia delle Regioni di Confine. Studioso di Geopolitica, ha collaborato con le Università di Pola, Trieste e Udine, e tenuto corsi e conferenze per vari enti ed associazioni. È docente di Latino e Greco presso il Liceo “Leopardi-Majorana” di Pordenone.


Come pietra paziente
di Atiq Rahimi
con Golshifteh Farahani e Hamid Djavadan, Massi Mrowat, Hassina Burgan
Francia, Germania, Afghanistan 2012, 102 min.

introduzione di Riccardo Costantini e Atiq Rahimi

In una stanza spoglia un uomo è disteso a terra, nell’immobilità assente del coma, la giovane moglie inginocchiata accanto a lui amorevolmente lo assiste e sempre più crudelmente gli parla: fuori le cannonate, le macerie, la polvere, i carri armati, i morti, di Kabul.
La meraviglia sconvolgente di Come pietra paziente, nasce da queste immagini dolenti e miserabili, dal lungo monologo angosciato e feroce della donna che raccontando se stessa racconta tutta la sofferenza, l’umiliazione, la ribellione di milioni di donne. (...)
Il film diretto dall’afgano Atiq Rahimi (sceneggiato con Jean-Claude Carrière) è tratto dal suo romanzo Pietra di pazienza vincitore del Goncourt nel 2008 ed è una di quelle opere straordinarie che ogni tanto il cinema sa dare, incantandoci e costringendoci a pensare al dolore del mondo, e in questo caso all’oppressione delle donne cui tutto viene negato in società patriarcali, dominate dalla frustrazione sessuale e dalla tirannia religiosa.”
(Natalia Aspesi, “la Repubblica”, 28 marzo 2013)

Riccardo Costantini
Operatore culturale, lavora a Cinemazero, dove è responsabile degli eventi e del festival di cinema del reale “Le Voci dell’Inchiesta”. Ha insegnato Didattica degli Audiovisivi presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste e curato diverse pubblicazioni monografiche sul cinema e la fotografia (Fellini, Bergman, Losey, Moretti, Pasolini...). È autore di saggi e ha tenuto corsi e conferenze su temi cinematografici.