Menocchio in anteprima a Cinemazero il 31 ottobre alla presenza del regista

Dopo es­se­re stato stato pre­sen­ta­to in con­cor­so alla 71e­si­ma edi­zio­ne del Fe­sti­val di Lo­car­no e aver vinto il Gran Prix du Jury An­ne­cy Ci­né­ma Ita­lien, Me­noc­chio di Al­ber­to Fa­su­lo sarà pre­sen­ta­to in an­te­pri­ma il  31 ot­to­bre a Ci­ne­ma­ze­ro alle 21.00 alla pre­sen­za del re­gi­sta.

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Un even­to im­per­di­bi­le, che pre­ce­de ad­di­rit­tu­ra l’u­sci­ta ita­lia­na pre­vi­sta per l’8 no­vem­bre. Un’oc­ca­sio­ne unica per il pub­bli­co friu­la­no di ve­de­re sul gran­de scher­mo la sto­ria di Do­me­ni­co Scan­del­la, detto Me­noc­chio.

Ita­lia. Fine 1500. La Chie­sa Cat­to­li­ca Ro­ma­na, sen­ten­do­si mi­nac­cia­ta nella sua ege­mo­nia dalla Ri­for­ma Pro­te­stan­te, sfer­ra la prima si­ste­ma­ti­ca guer­ra ideo­lo­gi­ca di uno Stato per il con­trol­lo to­ta­le delle co­scien­ze. Il nuovo con­fes­sio­na­le, di­se­gna­to pro­prio in que­sti anni, si tra­sfor­ma da luogo di con­so­la­zio­ne delle anime a tri­bu­na­le della mente. Ascol­ta­re, spia­re e de­nun­cia­re il pros­si­mo di­ven­ta­no pra­ti­che ob­bli­ga­to­rie, pena: la sco­mu­ni­ca, il car­ce­re o il rogo. Me­noc­chio, vec­chio, coc­ciu­to mu­gna­io au­to­di­dat­ta di un pic­co­lo vil­lag­gio sper­du­to fra i monti del Friu­li, de­ci­de di ri­bel­lar­si. Ri­cer­ca­to per ere­sia, non dà ascol­to alle sup­pli­che di amici e fa­mi­glia­ri e in­ve­ce di fug­gi­re o pat­teg­gia­re, af­fron­ta il pro­ces­so. Non è solo stan­co di so­pru­si, abusi, tasse, in­giu­sti­zie. In quan­to uomo, Me­noc­chio è ge­nui­na­men­te con­vin­to di es­se­re ugua­le ai ve­sco­vi, agli in­qui­si­to­ri e per­si­no al Papa, tanto che nel suo in­ti­mo spera, sente e crede di po­ter­li ri­con­ver­ti­re a un idea­le di po­ver­tà e amore.

Il film pur ba­san­do­si sul­l’o­pe­ra Do­me­ni­co Scan­del­la detto Me­noc­chio. I pro­ces­si del­l’in­qui­si­zio­ne (1583 – 1599) del friu­la­no An­drea Del Col, narra una sto­ria più com­ples­sa, con­trad­dit­to­ria, uni­ver­sa­le e at­tua­le.

<< Vo­glio sfi­da­re>> con­fes­sa Al­ber­to Fa­su­lo <<il ge­ne­re sto­ri­co per crea­re un cor­to­cir­cui­to con la real­tà e spo­sta­re l’at­ten­zio­ne del pub­bli­co sul va­lo­re in­trin­se­co di Me­noc­chio […]. In un’e­po­ca in cui qual­sia­si mi­ni­mo af­fla­to etico, sa­cra­le o spi­ri­tua­le che sia, viene ri­di­co­liz­za­to, di­strut­to, di­sin­te­gra­to con un sem­pli­ce tweet, o com­men­to su fa­ce­book, è quan­to mai at­tua­le la pa­ra­bo­la di un uomo che cerca di­spe­ra­ta­men­te il modo di lot­ta­re con­tro il po­te­re e si ri­tro­va a dover fare i conti anche con la paura, il tra­di­men­to e la com­pli­ci­tà di amici che lo vor­reb­be­ro zit­ti­re.>>