il settimo sigillo

Il Set­ti­mo Si­gil­lo
Ci­ne­ma­ze­ro fe­steg­gia il cen­te­na­rio della na­sci­ta di Berg­man
con un suo ca­po­la­vo­ro in ver­sio­ne re­stau­ra­ta

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Lu­ne­dì 26 no­vem­bre alle 21.30 Ci­ne­ma­ze­ro fe­steg­gia i 100 annii dalla na­sci­ta del re­gi­sta Ing­mar Berg­man con la pro­ie­zio­ne in ver­sio­ne re­stau­ra­ta dalla Ci­ne­te­ca di Bo­lo­gna de Il Set­ti­mo Si­gil­lo.
Rea­liz­za­to nel 1957, Il set­ti­mo si­gil­lo rac­con­ta del ca­va­lie­re An­to­nius Block e del suo scu­die­ro Jöns: i due, re­du­ci di­sil­lu­si delle Cro­cia­te, fanno ri­tor­no nella Sve­zia del Tre­cen­to e la tro­va­no in balia della peste e della di­spe­ra­zio­ne. Su una spiag­gia Block in­con­tra la Morte e, in una delle più ef­fi­ca­ci al­ter­nan­ze  campo/con­tro­cam­po mai rea­liz­za­te, la sfida a una par­ti­ta a scac­chi per pren­de­re tempo e poter com­pie­re un’a­zio­ne che dia un senso alla sua vita.
“L’i­dea di rea­liz­za­re Il set­ti­mo si­gil­lo – rac­con­ta­va Ing­mar Berg­man – è sca­tu­ri­ta in me dalla vi­sio­ne dei temi trat­ta­ti negli af­fre­schi e nelle pit­tu­re me­die­va­li: i buf­fo­ni gi­ro­va­ghi, la peste, i fla­gel­lan­ti, la Morte che gioca a scac­chi, i roghi delle stre­ghe e le Cro­cia­te. Il film non ha però l’am­bi­zio­ne di re­sti­tui­re un’im­ma­gi­ne rea­li­sti­ca della vita in Sve­zia du­ran­te il Me­dioe­vo: è un sag­gio di poe­sia mo­der­na, che tra­du­ce le espe­rien­ze della vita di un uomo mo­der­no, un sag­gio tut­ta­via mo­del­la­to, sia pure molto li­be­ra­men­te, su spun­ti me­die­va­li. "