Las Sandinistas
Il festival Dedica a Cinemazero
martedì 12 marzo ore 20.45
N PRIMA NAZIONALE “LAS SANDINISTAS!”, STORIA DIMENTICATA DELLE DONNE CHE NEL 1979 HANNO COMBATTUTO NELLA RIVOLUZIONE DEL NICARAGUA
CON GIOCONDA BELLI, RICCARDO COSTANTINI E IL POLITOLOGO GIORGIO TINELLI
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In collaborazione con Cinemazero e Le Voci dell'Inchiesta
Si intitola “¡Las sandinistas!” il film in prima nazionale in programma domani, martedì 12 marzo, alle 20.45, a Cinemazero di Pordenone, che collabora alla serata organizzata dall’associazione per la 25.edizione del festival Dedica a Gioconda Belli. Nel quarto giorno di festival, che porta Dedica e Gioconda Belli anche a Venezia, a Cà Foscari, dove alle 11 parlerà con Susanna Regazzoni de “La reponsabilità dello scrittore”, c’è dunque il cinema in primo piano.
Il film-documentario di Jenny Murray (con Dora María Téllez, Sofia Montenegro, Daisy Zamora, Gioconda Belli, Claudia Lopez Alonso, Monica Baltodano, Nicaragua/USA 2018, 96 minuti, sottotitoli in italiano) racconta un aspetto meno noto di quel periodo: la storia “dimenticata” di un gruppo di donne che hanno operato scelte di vita coraggiose per lottare in nome delle riforme sociali durante la rivoluzione del 1979 in Nicaragua – fra le quali appunto la stessa Gioconda Belli che compare diverse volte nel film - e la successiva guerriglia dei contras sostenuta dagli Stati Uniti. A distanza di anni, queste stesse donne continuano la loro battaglia per l’uguaglianza e la giustizia seriamente limitate dall’attuale governo del Paese. Un tema, che il pubblico potrà approfondire grazie alla partecipazione alla serata - organizzata in collaborazione con Le voci dell’inchiesta - della protagonista di Dedica, impegnata in una conversazione con Riccardo Costantini, responsabile degli eventi di Cinemazero e del festival “Le voci dell’inchiesta” e Giorgio Tinelli, politologo ed esperto di Centro e Sud America, uno dei massimi esperti delle questioni nicaraguensi.
“La guerra– racconta Belli– per me c’è sempre stata. In Nicaragua dall’aprile dell’anno scorso ci troviamo in un diverso tipo di guerra, ma sempre di guerra si tratta. La nostra libertà è di nuovo in pericolo, le nostre vite e il nostro futuro sono di nuovo in pericolo. Ho sempre pensato che non avrei mai più voluto vivere in un paese sottoposto a una situazione simile, non me lo merito, nessuno se lo merita. La guerra ha avuto un ruolo centrale nella mia vita, mi ha insegnato molte cose, ma ora non ha più nulla da insegnarmi”