Funeralopolis

Fu­ne­ra­lo­po­lis - A Su­bur­ban Por­trait

giov. 05 di­cem­bre h.20.45

ospi­te in sala il re­gi­sta Ales­san­dro Re­dael­li

 

"𝘂𝗻 𝗱𝗼𝗰𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗺𝘂𝘀𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲,
𝘂𝗻𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮,
𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗮𝗹𝗹'𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮,
𝘂𝗻'𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲,
𝘂𝗻 𝗳𝗶𝗹𝗺 𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮,
𝘂𝗻 𝗳𝗶𝗹𝗺 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲,
𝘂𝗻 𝗽𝘂𝗴𝗻𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗺𝗮𝗰𝗼."

 

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Tra Bres­so, Sesto San Gio­van­ni e Mi­la­no, ci im­mer­gia­mo nelle vite di Vash e Felce, che in­sie­me fanno mu­si­ca, si fanno di eroi­na e con­di­vi­do­no tutto. La loro real­tà è a volte bru­ta­le, spes­so co­mi­ca, tra­gi­ca e ro­man­ti­ca. La loro eter­na ri­bel­lio­ne non ha una causa, né uno scopo, né una fine.
Fu­ne­ra­lo­po­lis non parla di eroi­na. Non è un’in­da­gi­ne sugli ef­fet­ti della di­pen­den­za. Non vuole spie­ga­re, né giu­sti­fi­ca­re, né esal­ta­re lo stile di vita dei suoi pro­ta­go­ni­sti. È, fon­da­men­tal­men­te, un film su due amici. Due ra­gaz­zi in cerca del senso della vita, in at­te­sa della morte. Persi in un eter­no gi­ro­va­ga­re in una città che sem­bra un de­ser­to, par­lan­do di sesso e re­li­gio­ne, esa­ge­ran­do con la droga, can­tan­do il de­gra­do e la vio­len­za e dan­zan­do tra le tombe di un ci­mi­te­ro.

VIE­TA­TO AI MI­NO­RI DI 18 ANNI