Western Stars

WE­STERN STARS

La tra­spo­si­zio­ne ci­ne­ma­to­gra­fi­ca del­l'o­mo­ni­mo album del Boss a Ci­ne­ma­ze­ro in ver­sio­ne ori­gi­na­le con sot­to­ti­to­li in ita­lia­no

lun. 02/12 h. 21.15

mar. 03/12 h. 19.00

mer. 04/12 h. 21.15

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C'è un mo­men­to in We­stern Stars, con­cer­to fil­ma­to del­l'o­mo­ni­mo album, in cui Bruce Spring­steen guar­da di­ret­ta­men­te in mac­chi­na in­ter­pre­tan­do "Drive Fast". Un ba­glio­re den­tro un pri­mis­si­mo piano e il le­ga­me saldo tra Bruce e il suo pub­bli­co è sta­bi­li­to. Su uno scher­mo gi­gan­te o allo sta­dio a San Siro, quel­lo sguar­do af­fer­ra lo spet­ta­to­re e lo fa sci­vo­la­re nel­l'u­ni­ver­so del­l'ar­ti­sta. Song­w­ri­ter di estra­zio­ne pro­le­ta­ria, ani­ma­le da pal­co­sce­ni­co, roc­ker im­pe­gna­to, icona della cul­tu­ra po­po­la­re, quel­lo che fa Bruce Spring­steen è Bruce Spring­steen. Poco im­por­ta la ra­gio­ne per cui ci se­du­ce, la sua for­mi­da­bi­le ener­gia, la sua co­scien­za so­cia­le, la ma­lin­co­nia o il ro­man­ti­ci­smo delle sue bal­la­te, tutti quel­li toc­ca­ti da Bruce con­di­vi­do­no la stes­sa sen­sa­zio­ne di ap­pa­ga­men­to, come se par­las­se di­ret­ta­men­te a ognu­no di noi, fa­cen­do­ci di­men­ti­ca­re che siamo mi­lio­ni. Non è ne­ces­sa­rio sco­pri­re il suo se­gre­to, come il sor­ri­so della Gio­con­da, ci sono mi­ste­ri che re­sta­no ma­gni­fi­ca­men­te ir­ri­sol­ti.