FELLINI. La dolce vita e 8 ½. Fotografie di scena

FELLINI. La dolce vita e 8 ½. Fotografie di scena

La mostra dedicata al maestro Federico Fellini a Trieste con le  preziose fotografie custodite da Cinemazero dal 07.12.2019 al 01.03.2020

 

Il 20 gennaio 1920 nasceva Federico Fellini.

L’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giuliain collaborazione con Cinemazero di Pordenone, La Cineteca di Bologna, la Cineteca del Friuli, Casa del Cinema di Trieste, la Collezione Maraldi di Cesena e la Collezione Minisini di Cividale del Friuli, celebra i suoi cent’anni con la mostra “FELLINI. La Dolce Vita e 8 ½. Fotografie di scena” dall’8 dicembre al 1° marzo 2020.

Si chiamava Federico Fellini e lasciò la sua Rimini per andare a cambiare il cinema: a Roma portò con sé una valigia di personaggi immortali, che hanno raccontato l’Italia alle platee del mondo, con una lucidità poetica e visionaria. Ha celebrato la pazzia delle anime semplici, ma anche la crisi della società borghese e degli intellettuali negli anni del Boom.

 

Federico Fellini nasce a Rimini il 20 gennaio 1920 da famiglia piccolo-borghese. Dopo aver frequentato il liceo classico, nel 1939 si trasferisce a Roma, ufficialmente con l’intenzione di studiare giurisprudenza.  Frequenta invece il mondo dell’avanspettacolo e della radio e inizia a scrivere copioni e gag. Nel 1943 incontra la giovane attrice Giulietta Masina che sposerà alla fine di quell’anno e sarà sua compagna per tutta la vita. Nel 1952 dirige da solo Lo sceicco bianco. L’anno dopo La strada vince l’Oscar come miglior film straniero. È la consacrazione internazionale di Fellini. Nel 1957 ottiene il secondo Oscar con Le notti di Cabiria. Con La dolce vita(1959), Palma d’oro a Cannes, scardina le tradizionali strutture narrative e suscita scandalo: si rimprovera a Fellini la rappresentazione di una società amorale e decadente. Nel 1963 esce 8½, forse il momento più alto dell’arte felliniana. Vincitore dell’Oscar per il miglior film straniero e per i costumi. L’impianto onirico che caratterizza la pellicola si ritroverà in opere successive come Fellini-Satyricon (1969), Il Casanova (1976), Prova d’orchestra (1979), La città delle donne (1980).  Amarcord, del 1973, un affettuoso e ironico ricordo della Rimini dell’adolescenza gli vale il quarto Oscar. Nella primavera del 1993 Fellini riceve l’Oscar alla carriera. Si spegne a Roma per un infarto il 31 ottobre dello stesso anno.

Per onorare l’artista, il poeta, il regista, il pittore, l’uomo poliedrico, il contemporaneo italiano più amato e conosciuto al mondo della celluloide e della cultura, che il 20 gennaio 2020 avrebbe compiuto 100 anni, il Magazzino delle Idee di Trieste mette in evidenza attraverso 120 fotografie di scena fino a che punto due tra i suoi film più celebri La dolce vita e 8 ½ – abbiano contribuito ad affermare modelli di eleganza, di gusto e di stile così nuovi e affascinanti da influenzare un pubblico molto più ampio di quello delle pellicole stesse e attualissimi ancora oggi. Prima ancora che racconti, sono una successione di immagini straordinarie che mettono in luce l’inesauribile creatività del regista. I fotografi di scena chiamati a testimoniare la realizzazione dei suoi film raccontano anche ciò che altrimenti gli spettatori non potrebbero vedere, e offrono l’occasione per comprendere il contesto in cui nacquero le opere: si vedono le signore impellicciate che, in pieno inverno, assistono al celebre bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi, gli attori al trucco, il regista all’opera mentre si sbraccia, ammalia, impartisce direttive agli attori.

 

Tre i fotografi di scena i cui scatti sono esposti:

Pierluigi Praturlon

Gideon Bachmann

Paul Ronald