6 vetrine incontrano un autore

SEI VE­TRI­NE IN­CON­TRA­NO UN AU­TO­RE

A POR­DE­NO­NE LA PIU' PIC­CO­LA GAL­LE­RIA D'AR­TE A CIELO APER­TO

“Pas­sa­re da­van­ti alle ba­che­che di Ci­ne­ma­ze­ro e ve­der­le vuote, nude, mi ha fatto ca­pi­re che do­ve­vo fare qual­co­sa.”

Con que­ste pa­ro­le Mat­teo At­truia, ar­ti­sta sa­ci­le­se che con le sue opere ha  espo­sto a Bo­lo­gna, New York, Sid­ney, Mi­la­no e Hel­sin­ki (solo per ci­ta­re al­cu­ne città) spie­ga come è nata l’i­dea di Sei ve­tri­ne in cerca di au­to­re, la “più pic­co­la gal­le­ria d’ar­te a cielo aper­to”.

Ogni gio­ve­dì, in­fat­ti, per sei set­ti­ma­ne le ba­che­che di Ci­ne­ma­ze­ro che so­li­ta­men­te erano oc­cu­pa­te dalle lo­can­di­ne dei film in pro­gram­ma­zio­ne, di­ven­te­ran­no la casa per sei di­ver­se opere di sei di­ver­si ar­ti­sti del ter­ri­to­rio.

Gli spazi che so­li­ta­men­te scan­di­va­no le nuove usci­te dei film, in que­sto pe­rio­do in cui il ci­ne­ma è chiu­so non re­ste­ran­no vuote, ma gra­zie al­l’i­dea di At­truia di­ven­te­ran­no uno spa­zio espo­si­ti­vo per tutto il ter­ri­to­rio. La cu­rio­si­tà del pub­bli­co, che ogni gio­ve­dì e ve­ner­dì si at­tar­da­va da­van­ti alle “lu­mi­no­se” per sco­pri­re i nuovi film – es­sen­do le sale chiu­se -sarà com­pen­sa­ta da una serie di opere d'ar­te, iro­ni­che, gio­co­se, am­mic­can­ti e af­fet­tuo­se verso Ci­ne­ma­ze­ro.

“La no­stra ge­ne­ra­zio­ne ha un de­bi­to for­tis­si­mo nei con­fron­ti di Ci­ne­ma­ze­ro, un luogo vivo, vi­va­ce e pieno di sti­mo­li cul­tu­ra­li. Quan­do ho visto le ba­che­che vuote ho su­bi­to pen­sa­to che era l’oc­ca­sio­ne per sde­bi­tar­mi.”

Da que­sta idea è nato il pro­get­to che ha coin­vol­to sei ar­ti­sti del ter­ri­to­rio: Ste­fa­no Ba­ra­cet­ti, Mi­che­le Baz­za­na, Nico Covre, Ivan Dal Cin, Gio­van­ni De Roia e Pier­lui­gi Slis.

La col­la­bo­ra­zio­ne con Ci­ne­ma­ze­ro nasce quin­di da un in­ten­to co­mu­ne: of­fri­re co­stan­te­men­te un ser­vi­zio cul­tu­ra­le di qua­li­tà al ter­ri­to­rio, con opere ori­gi­na­li e di co­stan­te sti­mo­lo. Quin­di, seb­be­ne le sale siano chiu­se, l’as­so­cia­zio­ne ha su­bi­to ade­ri­to en­tu­sia­sti­ca­men­te alla pro­po­sta di “6 au­to­ri in cerca di una ve­tri­na” che hanno scel­to Ci­ne­ma­ze­ro come cen­tro di ec­cel­len­za del ter­ri­to­rio.

Un segno im­por­tan­te che con­fer­ma la vo­lon­tà e l'im­pe­gno del­l'as­so­cia­zio­ne di fare rete, apren­do­si a con­ta­mi­na­zio­ni, col­la­bo­ra­zio­ni ed espe­ri­men­ti, come in que­sto caso, gra­zie al­l'i­dea e alle crea­zio­ni dei sei ar­ti­sti che ani­me­ran­no gli spazi di Ci­ne­ma­ze­ro.

Ad ac­co­mu­na­re le loro opere, che gio­che­ran­no su im­ma­gi­ne e pa­ro­la, lo stu­dio sul luogo che ospi­ta i loro la­vo­ri, o me­glio su que­sto “fuori – luogo” come lo de­fi­ni­sce lo stes­so At­truia: un luogo fuori dal ci­ne­ma, ma for­te­men­te le­ga­to ad esso, uno spa­zio che dif­fi­cil­men­te può es­se­re pen­sa­to come gal­le­ria d’ar­te, ma che bene si pre­sta a es­se­re una ve­tri­na frui­bi­le da tutto il ter­ri­to­rio. L’ar­te a di­spo­si­zio­ne della co­mu­ni­tà; la cul­tu­ra, in tutte le sue forme, come re­ga­lo al ter­ri­to­rio.

 “La spe­ran­za” – ag­giun­ge Ste­fa­no Ba­ra­cet­ti, il primo ar­ti­sta a espor­re la sua opera Si­nos­si – “è che la gente si possa in­cu­rio­si­re da­van­ti alle no­stre crea­zio­ni. Si­nos­si, ad esem­pio, cerca di de­fi­ni­re con poche ed es­sen­zia­li pa­ro­le, la trama di un film, senza però sve­lar­ne il ti­to­lo.”

Sei ve­tri­ne in­con­tra­no un au­to­re è un’e­spo­si­zio­ne mu­te­vo­le che ogni gio­ve­dì cam­bie­rà opera e ar­ti­sta sotto il segno di te­ne­re vivo un luogo, uno spa­zio, una real­tà nel­l’at­te­sa che Ci­ne­ma­ze­ro possa pre­sto ria­pri­re al suo pub­bli­co.