L'atlante della memoria

Let­te­ra­to, fo­to­gra­fo, in­se­gnan­te. Pie­tra an­go­la­re della So­cie­tà Fi­lo­lo­gi­ca Friu­la­na. Au­to­re di 730 in­chie­ste dia­let­to­lo­gi­che per il mo­nu­men­ta­le Atlan­te Lin­gui­sti­co Ita­lia­no. Ugo Pel­lis, ori­gi­na­rio di Fiu­mi­cel­lo, rap­pre­sen­ta si­cu­ra­men­te una delle ec­cel­len­ze del no­stro ter­ri­to­rio. Ed è pro­prio a que­sto gi­gan­te che il re­gi­sta e pro­dut­to­re Do­ri­no Mi­ni­gut­ti ha de­di­ca­to il suo nuovo do­cu­men­ta­rio, L’a­tlan­te della me­mo­ria che sarà pro­iet­ta­to a Ci­ne­ma­ze­ro  ve­ner­dì 26 no­vem­bre alle 21.00.

Un ap­pas­sio­nan­te road movie, pro­dot­to da Aghe­ro­se, sulle trac­ce del­l’uo­mo che at­tra­ver­sò l'I­ta­lia alla ri­cer­ca dei segni che uni­sco­no e di­vi­do­no le cul­tu­re.

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Dal 1925 al 1942, du­ran­te le sue ri­co­gni­zio­ni, Ugo Pel­lis non rac­col­se sol­tan­to mi­glia­ia di sche­de dia­let­ta­li, ma scat­tò anche più di 7 mila fo­to­gra­fie: sono que­ste a col­pi­re Lo­ren­zo Fab­bro, “volto” del do­cu­men­ta­rio e co-sce­neg­gia­to­re as­sie­me a Mi­ni­gut­ti, af­fa­sci­na­to da una mol­ti­tu­di­ne di volti che sem­bra­no vo­ler­gli dire qual­co­sa a di­stan­za di cen­t’an­ni. Con l’o­biet­ti­vo di tor­na­re sui luo­ghi delle foto di Pel­lis e di cer­ca­re le per­so­ne an­co­ra in vita, Lo­ren­zo in­tra­pren­de un viag­gio par­ten­do dal Friu­li. At­tra­ver­so gli in­con­tri fatti e gli in­con­tri man­ca­ti, si tro­ve­rà a ri­flet­te­re sul si­gni­fi­ca­to della me­mo­ria, nella sua com­pe­ne­tra­zio­ne con la lin­gua, l’i­den­ti­tà e la di­ver­si­tà, l’a­mo­re e la morte. Per­ché l’A­tlan­te Lin­gui­sti­co di Pel­lis va oltre le pa­ro­le e le im­ma­gi­ni. È, ap­pun­to, un atlan­te della me­mo­ria...

«La pan­de­mia – com­men­ta Mi­ni­gut­ti – ha fer­ma­to per un at­ti­mo i no­stri oro­lo­gi, così ab­bia­mo avuto il tempo per pen­sa­re a noi, al no­stro stare in­sie­me agli altri, al tempo pas­sa­to, anche a quel­lo che non ab­bia­mo co­no­sciu­to. La me­mo­ria, con i suoi va­lo­ri più pro­fon­di, si ri­pren­de il ruolo che ave­va­mo smar­ri­to. È un filo che va te­nu­to stret­to, men­tre as­si­stia­mo im­po­ten­ti allo spe­gner­si di tante voci an­zia­ne, per non smar­ri­re il senso del no­stro stare nel tempo».

L’a­tlan­te della me­mo­ria è pro­dot­to in col­la­bo­ra­zio­ne con So­cie­tà Fi­lo­lo­gi­ca Friu­la­na e Terra de Punt, con il sup­por­to di Fondo per l’Au­dio­vi­si­vo del FVG, Re­gio­ne Au­to­no­ma della Sar­de­gna, FVG Film Com­mis­sion, Fon­da­zio­ne Sar­de­gna Film Com­mis­sion e MIC - Mi­ni­ste­ro della Cul­tu­ra.