Pupi Avati al Cinecity

in oc­ca­sio­ne del­l’i­nau­gu­ra­zio­ne della sta­gio­ne ci­ne­ma­to­gra­fi­ca del Ci­ne­ma City di Li­gna­no Sab­bia­do­ro in pro­gram­ma gio­ve­dì 25 no­vem­bre alle ore 21.00 un gran­de even­to or­ga­niz­za­to da Ci­ne­ma­ze­ro e Cen­tro Espres­sio­ni Ci­ne­ma­to­gra­fi­che in col­la­bo­ra­zio­ne con l’Am­mi­ni­stra­zio­ne co­mu­na­le di Li­gna­no Sab­bia­do­ro.  

Sarà in­fat­ti no­stro ospi­te d’o­no­re il re­gi­sta Pupi Avati che in­tro­dur­rà la pro­ie­zio­ne del suo ul­ti­mo film LEI MI PARLA AN­CO­RA in­tro­dot­to dal gior­na­li­sta Gian Paolo Po­le­si­ni. Un’oc­ca­sio­ne im­per­di­bi­le per in­con­tra­re un Mae­stro del ci­ne­ma ita­lia­no.

 

Per 65 anni Nino ha amato la sua Rina, e non può smet­te­re nem­me­no ades­so che lei se ne è an­da­ta: per­ché Rina gli parla an­co­ra, e lui con­ti­nua a par­la­re con lei, a porte chiu­se, per non farsi sen­ti­re dai do­me­sti­ci e dai figli. Sarà pro­prio sua fi­glia ad in­ven­tar­si un modo per per­met­te­re al padre di par­la­re an­co­ra "della Rina", com­mis­sio­nan­do una rac­col­ta di me­mo­rie ad un gho­st­w­ri­ter non al­tret­tan­to bravo a far pub­bli­ca­re il suo pen­sie­ro ori­gi­na­le. Dopo un'i­ni­zia­le dif­fi­den­za Nino si apri­rà allo scrit­to­re e in­sie­me ri­trac­ce­ran­no la gran­de sto­ria d'a­mo­re fra due co­niu­gi che si sono cre­du­ti im­mor­ta­li in virtù del "gran bene che si sono sem­pre vo­lu­ti".

Pupi Avati ha gi­ra­to Lei mi parla an­co­ra, ba­sa­to sul ro­man­zo au­to­bio­gra­fi­co di Giu­sep­pe Sgar­bi (il padre di Vit­to­rio ed Eli­sa­bet­ta), in piena pan­de­mia, e ha fatto di ne­ces­si­tà virtù: certi vuoti at­tor­no agli at­to­ri fanno il paio con l'e­si­sten­za di Nino dopo la morte della mo­glie, im­prov­vi­sa­men­te svuo­ta­ta di senso; e den­tro la sto­ria che rac­con­ta si sente l'eco dello stra­zio di tanti co­niu­gi an­zia­ni che non hanno po­tu­to darsi l'ul­ti­mo sa­lu­to, il che ha reso an­co­ra più dif­fi­ci­le "ac­cet­ta­re la man­can­za del­l'al­tro. Il ri­sul­ta­to è un film no­stal­gi­co e pieno di te­ne­rez­za im­be­vu­to del garbo an­ti­co del suo fra­gi­le pro­ta­go­ni­sta".

In­gres­so li­be­ro

Pre­no­ta­zio­ne con­si­glia­ta scri­ven­do a ci­ne­ci­ty@​cinemazero.​it