Drive my car

Mi­glior film del 2021 per la Na­tio­nal So­cie­ty of Film Cri­tics e mi­glior film stra­nie­ro ai Gol­den Glo­bes: dopo la mar­cia trion­fa­le degli ul­ti­mi gior­ni,  DRIVE MY CAR, il ca­po­la­vo­ro di Ha­ma­gu­chi Ryu­suk, ri­tor­na a Ci­ne­ma­ze­ro dal 13 gen­na­io!

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Il film che a Can­nes si è ag­giu­di­ca­to il Pre­mio per la mi­glio­re sce­neg­gia­tu­ra, rac­con­ta la sto­ria di Ka­fu­ku, un uomo di mezza età, colto e raf­fi­na­to, at­to­re e re­gi­sta tea­tra­le, che non rie­sce a su­pe­ra­re la per­di­ta della mo­glie Oto. Per cer­ca­re di mi­ti­ga­re quel do­lo­re, ac­cet­ta di di­ri­ge­re Zio Vanja per un fe­sti­val di Hi­ro­shi­ma. Lì co­no­sce Mi­sa­ki, una gio­va­ne donna si­len­zio­sa in­ca­ri­ca­ta di far­gli da au­ti­sta e di gui­da­re la sua super Saab 900. Viag­gio dopo viag­gio, su­pe­ra­te le re­ci­pro­che ri­lut­tan­ze, Ka­fu­ku e Mi­sa­ki la­sce­ran­no af­fio­ra­re se­gre­ti e con­fi­den­ze…

 

In Drive My Car Ha­ma­gu­chi in­con­tra Mu­ra­ka­mi (il film è trat­to dal­l’o­mo­ni­mo rac­con­to di Mu­ra­ka­mi Ha­ru­ki, pub­bli­ca­to da Ei­nau­di in Uo­mi­ni senza donne), gioca con Ce­chov e co­strui­sce un’al­tis­si­ma ri­fles­sio­ne sul po­te­re del lin­guag­gio, sui la­bi­rin­ti del­l’a­mo­re, sulla ca­pa­ci­tà di rap­por­tar­ci alle altre per­so­ne. Drive My Car è un road movie del­l’a­ni­ma, in equi­li­brio tra vita e rap­pre­sen­ta­zio­ne, dove le so­li­tu­di­ni dei per­so­nag­gi (un re­gi­sta, la sua gio­va­ne au­ti­sta, gli at­to­ri e le at­tri­ci del suo la­bo­ra­to­rio tea­tra­le) si sfio­ra­no, si guar­da­no allo spec­chio, pro­va­no a de­ci­frar­si. Drive My Car è una Saab 900 rossa che ma­ci­na chi­lo­me­tri e pen­sie­ri. Drive My Car è un viag­gio den­tro ogni pre­sen­te do­lo­ro­so che cerca un’i­po­te­si di fu­tu­ro…