Pasolini e il Calcio
LA SOLITUDINE DELL'ALA DESTRA
Pasolini e il Calcio
Una grande mostra fotografica che, attraverso 120 fotografie filmati, scritti e gadget inediti ripercorre la passione per il calcio di Pier Paolo Pasolini.
Galleria Harry Bertoia Pordenone
dal 23 aprile al 19 giugno 2022
da giovedì a domenica ore 15.00 / 19.00
Ingresso libero
La passione per il calcio di Pier Paolo Pasolini ebbe inizio a Bologna quando egli cominciò a tirare i primi calci al pallone con gli amici del liceo Galvani. “I pomeriggi che ho passato a giocare al pallone sui Prati di Caprara (giocavo anche sei-sette ore di seguito, ininterrottamente: ala destra, allora, e i miei amici, qualche anno dopo, mi avrebbero chiamato lo Stukas: ricordo dolce bieco) sono stati indubbiamente i più belli della mia vita. Mi viene quasi un nodo alla gola, se ci penso.”
In quegli anni il Bologna Football Club era uno squadrone capace di vincere quattro scudetti di seguito e Pasolini ne divenne ben presto un grande tifoso. In Friuli, invece, durante gli anni della guerra giocava nella formazione del Casarsa Football Club che più tardi, grazie anche al suo contributo, si sarebbe chiamato SAS Casarsa (Società Artistico Sportiva).
Una volta a Roma, Pier Paolo Pasolini frequentò con assiduità i campetti di terra battuta delle borgate, dove conobbe quei giovani che sarebbero divenuti, in seguito, i protagonisti dei romanzi Ragazzi di vita e Una vita violenta. A metà degli anni Sessanta è fra gli animatori della squadra degli Attori e cantanti con la quale assieme a Gianni Morandi, Little Tony, Ninetto Davoli, Franco Citti e tanti altri darà vita a innumerevoli partite a scopo benefico.
Anni dopo indossò la fascia di capitano con la maglia della Nazionale dello spettacolo giocando al fianco di campioni del calibro di Fabio Capello, Edy Reja, Angelo Sormani, ecc. La mostra, la prima su questo tema, consente attraverso 120 fotografie, filmati, scritti e gadget - materiali in gran parte inediti - di ripercorrere le tappe salienti della sua passione sportiva dal 1939 fino a pochi giorni prima della sua morte. Nel 1973 alla domanda di Enzo Biagi:” Senza cinema, senza scrivere, che cosa le sarebbe piaciuto diventare?” Pasolini rispose: “Un bravo calciatore. Dopo la letteratura e l’eros, per me il football è uno dei grandi piaceri”.