Apri gli occhi! / Open your eyes!: Pasolini out loud
Inaugura mercoledì 7 settembre l’installazione sonora site-specific “Apri gli occhi! / Open your eyes!: Pasolini out loud” dell’artista Michele Spanghero a Montreal, presso la prestigiosa sede della Cinémathèque Québécoise. Proprio in quegli spazi – come durante tutta la sua vita a festival ed eventi -, il poeta, scrittore e regista dalle radici friulane è stato ora accolto e capito, ora rifiutato e criticato. L’opera di Spanghero, sviluppata a partire da una grande mole di materiali d’archivio di Cinemazero, grazie al sostegno dell'Istituto Italiano di Cultura di Montreal e per volontà del suo direttore Sandro Cappelli, porta così anche in Canada un omaggio a Pier Paolo Pasolini, nell’anno del centenario della nascita.
L’attività artistica di Michele Spanghero, nato a Gorizia nel 1979, da sempre si muove fra suono, musica e voce, intesa anche come frequenza profonda di cose, anime, luoghi, persone e spazi che li circondando, che con essi dialogano, quasi avessero vita propria. Nel lavoro che viene presentato a Montreal, Spanghero si confronta con le lunghe conversazioni tra Gideon Bachmann e Pasolini: decine e decine di ore di nastri audio conservati da Cinemazero a Pordenone, da cui l’artista ha estrapolato una singola frase, icastica, tratta dal backstage di “Salò o le 120 giornate di Sodoma”: «Apri gli occhi!», grido quasi disperato, violento, dello stesso Pasolini. Quella di Spanghero è un’installazione sonora di particolare forza, basata su un megafono “negato”, che funziona al contrario e chiama lo spettatore ad ascoltare dal cono di ingresso del suono, il tutto avvolto dalle rare fotografie di Pasolini in visita a Montreal, che si riflettono sui preziosi scatti di primissimi piani del poeta custoditi da Cinemazero.
«L’opera vuole far riflettere il pubblico sulla necessità di sentire di nuovo, meglio, più in profondità, con maggiore convinzione, la voce di Pasolini. Troppo spesso le sue parole sono state etichettate come profetiche, piene di futuro, talvolta ciniche», è il commento di Riccardo Costantini, curatore dell’installazione, responsabile archivi ed eventi di Cinemazero. «In un anniversario così importante e celebrato in tutto il mondo, l’installazione di Spanghero è anche un modo per dire che c'è la necessità di ritornare all'opera, di riascoltare i poeti, risentirli più e più volte a far risuonare dentro di noi i versi, com’è anche della comprensione profonda della musica, del pensiero, della percezione più piena degli spazi e della loro relazione con l’essere umano».
Pasolini fu a Montréal il 31 luglio del 1966, accompagnato da registi e amici, tra cui Ninetto Davoli, per presentare “Uccellacci e uccellini” al Festival international du film. In quell’occasione venne accolto calorosamente e il film piacque, tanto che Ninetto e Totò sullo schermo convinsero quasi di più il pubblico all’estero di quello in Italia, che pretendeva il “solito” Totò comico. L’opera di Pasolini tornò in Canada nel 1981 con “Salò”, in concorso ufficiale al festival. E ancora, il 29 gennaio 1983, sempre a Montréal, la proiezione dello stesso film fu annullata all’ultimo, come se, anche da morto, Pasolini fosse ancora troppo vivo e disturbante.
Il lavoro di Spanghero ci ricorda lo sforzo che il pubblico dovrebbe fare oggi per comprendere uno dei più grandi intellettuali del Novecento.
L’installazione, a ingresso gratuito, resta aperta fino al 23 ottobre.
Maggiori informazioni: https://www.cinematheque.qc.ca/en/exhibitions/apri-gli-occhi/
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
L’attività artistica di Michele Spanghero (Gorizia, 1979) spazia dal campo della sound art, alla scultura e alla ricerca fotografica in modo versatile, ma coerente tanto da ricevere la nomina di “Miglior giovane artista italiano 2016” dalla rivista Artribune.
Ha esposto e si è esibito in vari contesti internazionali quali Jardin des Tuileries (Parigi, Francia), Le Centquatre (Parigi, Francia), Hyundaii Motorstudio (Pechino, Cina), School of the Art Institute (Chicago, USA), Darb 1718 Center (Il Cairo, Egitto), Museum of Modern Art (Istanbul, Turchia), Ars Electronica festival (Linz, Austria), Technisches Sammlungen (Dresda, Germania), Ambasciata Italiana (Bruxelles, Belgio), Festival Tina-B (Praga, Repubblica Ceca), Vžigalica Galerija (Lubiana, Slovenia).
Tra le varie attività in Italia si ricordano Mart (Rovereto), Palazzo Te (Mantova), Galleria Nazionale dell’Umbria (Perugia), Galleria Civica (Modena), Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia), Tempio di Adriano (Roma) e la partecipazione alla 16ma Quadriennale d’arte (Roma).
Le sue ultime personali sono state nel corso dell’anno realizzate presso l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi e alla Galerie Alberta Pane sempre a Parigi.