Tango con Putin

Da Por­de­no­ne ai ci­ne­ma di tutta Ita­lia: dal 3 no­vem­bre "Tango con Putin" verrà di­stri­bui­to in sala da OpenDBB, in col­la­bo­ra­zio­ne con il Por­de­no­ne Docs Fest. Il do­cu­men­ta­rio, con il ti­to­lo ori­gi­na­le di "F@​ck this job", pre­sen­ta­to in an­te­pri­ma a Ci­ne­ma­ze­ro lo scor­so apri­le, in oc­ca­sio­ne della XV edi­zio­ne del fe­sti­val, ri­tor­ne­rà quin­di a Ci­ne­ma­ze­ro.

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Men­tre la guer­ra scon­vol­ge il mondo, uno dei primi gesti di Putin è la chiu­su­ra, il 4 marzo, del­l'u­ni­ca te­le­vi­sio­ne in­di­pen­den­te russa: "Dozhd TV - Il ca­na­le del­l'ot­ti­mi­smo", un'i­so­la di li­ber­tà po­li­ti­ca e di at­ten­zio­ne ai di­rit­ti ci­vi­li, l'ul­ti­ma ri­ma­sta a dare voce alle mi­no­ran­ze, nota come Rain TV. Dozhd in­fat­ti si­gni­fi­ca piog­gia. "Tango con Putin" rac­con­ta l'a­sce­sa e il de­cli­no di que­sta  emit­ten­te e della co­rag­gio­sa gior­na­li­sta che l'ha fon­da­ta e l'am­mi­ni­stra: Na­ta­sha Sin­dee­va.

È il 2008 quan­do Na­ta­sha, una donna ricca di 35 anni, in cerca di fama e vi­si­bi­li­tà, de­ci­de, piena di ot­ti­mi­smo, di lan­cia­re una nuova te­le­vi­sio­ne in­di­pen­den­te: Dozhd TV. Ac­can­to a lei c'è una squa­dra di gior­na­li­sti gio­va­ni ed en­tu­sia­sti, tra cui Vera Kri­che­v­ska­ya, re­gi­sta del do­cu­men­ta­rio. In­sie­me, si tro­ve­ran­no pre­sto a com­bat­te­re una guer­ra tra ve­ri­tà e pro­pa­gan­da e Na­ta­sha per­de­rà i suoi soldi. Suo mal­gra­do, la sua "crea­tu­ra" di­ven­te­rà l'u­ni­ca voce li­be­ra nella Rus­sia di Putin. Quan­do la te­le­vi­sio­ne com­pie dieci anni, è co­stret­ta a chiu­de­re. Poi, sap­pia­mo, ria­pri­rà e chiu­de­rà an­co­ra, in una sto­ria che non sem­bra fi­ni­re.

"Tango con Putin" è un im­por­tan­te do­cu­men­to, che mo­stra le con­trad­di­zio­ni e la cen­su­ra del go­ver­no russo. Il rac­con­to in presa di­ret­ta è di Vera Kri­che­v­ska­ya, re­gi­sta e te­sti­mo­ne delle scel­te con­tro­cor­ren­te, am­bi­zio­se, co­rag­gio­se della sua edi­tri­ce. Vera, co-fon­da­tri­ce e co-pro­prie­ta­ria di Dozhd TV, af­fer­ma: «Sono stata la se­con­da per­so­na a en­tra­re in re­da­zio­ne, piena di ot­ti­mi­smo e in­ge­nui­tà, come Na­ta­sha, la pro­ta­go­ni­sta. Lei è riu­sci­ta a cre­der­ci fino al 2019, men­tre io avevo già perso tutto lo slan­cio. La chiu­su­ra del­l'e­mit­ten­te e del no­stro sogno di una te­le­vi­sio­ne in­di­pen­den­te in Rus­sia sa­reb­be stata il cuore del film. Ma come sem­pre nei do­cu­men­ta­ri, non si sa mai come va a fi­ni­re».

Nel 2022 Na­ta­sha è co­stret­ta a scap­pa­re dalla Rus­sia e ria­pre Dozhd TV, tra mille pe­ri­pe­zie le­ga­te alla cen­su­ra im­po­sta dal go­ver­no russo, per con­ti­nua­re a vi­ve­re e in­for­ma­re il pub­bli­co dalla Li­tua­nia, tra­mi­te il pro­prio ca­na­le You­Tu­be.