Aspettando Pordenone Docs Fest

È un ri­trat­to di­na­mi­co, di un'I­ta­lia at­tra­ver­sa­ta da ten­sio­ni, dubbi e spe­ran­ze, quel­lo che emer­ge dal pro­gram­ma di an­te­pri­me della XVI edi­zio­ne del Por­de­no­ne Docs Fest, tutti i gio­ve­dì dal 9 feb­bra­io al 23 marzo alle 20:45 a Ci­ne­ma­ze­ro, sem­pre alla pre­sen­za degli au­to­ri e dei pro­ta­go­ni­sti dei film.

Si parte con “Se fate i bravi”, l’at­te­so do­cu­men­ta­rio sul G8 di Ge­no­va 2001, di Da­nie­le Ga­glia­no­ne e Ste­fa­no Col­liz­zol­li, pre­sen­ta­to alle Gior­na­te degli Au­to­ri della Mo­stra del Ci­ne­ma di Ve­ne­zia. A oltre ven­t'an­ni dai fatti di Ge­no­va, gli au­to­ri del do­cu­men­ta­rio sen­to­no l’e­si­gen­za di rac­con­ta­re una sto­ria con cui, a loro pa­re­re, il no­stro paese non ha mai fatto i conti fino in fondo. «Non è chiu­so il sogno di Ge­no­va 2001, per­ché i gran­di temi di quei gior­ni, come la cre­scen­te di­su­gua­glian­za, la fi­nan­za che ac­cen­tra le ri­sor­se nelle mani dei pochi e pre­ca­riz­za o schiac­cia i più, la ra­pi­na ai danni del­l’am­bien­te, le gran­di mi­gra­zio­ni, sono i temi di oggi, solo più ur­gen­ti». Ga­glia­no­ne e Col­liz­zol­li in­ter­ven­go­no in sala il 9 feb­bra­io a Ci­ne­ma­ze­ro. 
Il se­con­do ap­pun­ta­men­to, il 16 feb­bra­io alle 20:45, è de­di­ca­to al tema del la­vo­ro: uno dei più im­por­tan­ti do­cu­men­ta­ri­sti ita­lia­ni, Gian­fran­co Pan­no­ne, pre­sen­te­rà il suo “Via Ar­gi­ne 310”, dopo la prima alla Festa del ci­ne­ma di Roma. Il film rac­con­ta la crisi dello sta­bi­li­men­to Whir­pool di Na­po­li, dove 426 ope­rai in cas­sain­te­gra­zio­ne ri­schia­no di es­se­re li­cen­zia­ti e lot­ta­no per il loro posto. Al loro fian­co si schie­ra l'at­to­re e re­gi­sta Ales­san­dro Siani, fi­glio di ope­rai cam­pa­ni, fer­man­do­si da­van­ti ai can­cel­li di Via Ar­gi­ne 310, al pre­si­dio, scam­bian­do con loro opi­nio­ni, bat­tu­te, sto­rie di vita in­tor­no al fuoco che ri­scal­da le an­co­ra fre­sche gior­na­te di tarda pri­ma­ve­ra.  
Il 23 feb­bra­io sarà la volta di “Pluto” di Renzo Car­bo­ne­ra, con pro­ta­go­ni­sta as­so­lu­to An­drea Pen­nac­chi, un film tra fic­tion e real­tà, che narra l'an­go­scia per la pos­si­bi­li­tà di un'a­po­ca­lis­se nu­clea­re, in un mo­men­to in cui gli sce­na­ri geo­po­li­ti­ci fanno tor­na­re la mi­nac­cia del­l'a­to­mi­ca dram­ma­ti­ca­men­te d'at­tua­li­tà. Re­gi­sta e at­to­re sa­ran­no pre­sen­ti a Ci­ne­ma­ze­ro per la pro­ie­zio­ne del film. 
Ospi­te della quar­ta se­ra­ta, gio­ve­dì 2 marzo, sarà Be­ne­det­ta Ar­gen­tie­ri, con il suo “The Mat­ch­ma­ker”, pre­sen­ta­to fuori con­cor­so a Ve­ne­zia. Il film mo­stra il volto di Tooba Gon­dal, una delle più note ji­ha­di­ste bri­tan­ni­che, fa­mo­sa per es­se­re riu­sci­ta a or­ga­niz­za­re una doz­zi­na di ma­tri­mo­ni tra donne oc­ci­den­ta­li e com­bat­ten­ti del­l’I­SIS. La re­gi­sta l’ha ri­tro­va­ta in un campo di pri­gio­nia in Siria, in se­gui­to alla scon­fit­ta del­l’I­SIS da parte del­l’e­ser­ci­to di li­be­ra­zio­ne curdo, e ne ha ri­co­strui­to la sto­ria, fa­cen­do­ne un ri­trat­to che apre a dubbi, do­man­de, anche molto sco­mo­de. 
Il 9 marzo il pro­gram­ma di Aspet­tan­do le voci del do­cu­men­ta­rio ac­cen­de i ri­flet­to­ri su una con­tro­ver­sa sto­ria ita­lia­na, quel­la del TAV To­ri­no - Lione, con “La scel­ta” di Carlo Ba­ch­sch­midt, pre­sen­ta­to al To­ri­no Film Fe­sti­val. Per ben dieci anni l'au­to­re ha ri­cer­ca­to le ra­gio­ni pro­fon­de che muo­vo­no i pro­ta­go­ni­sti a por­ta­re avan­ti un’a­zio­ne di re­si­sten­za, sa­pen­do che la “vit­to­ria” sul campo è lon­ta­na, e forse im­pos­si­bi­le. In un rac­con­to co­ra­le, i pro­ta­go­ni­sti sono di­spo­sti a pa­ga­re le con­se­guen­ze della loro scel­ta, a con­fron­tan­do­si con la re­pres­sio­ne, il car­ce­re, per­si­no la morte. In­ter­ven­go­no il re­gi­sta Ba­ch­sch­midt e il di­ret­to­re della fo­to­gra­fia Ste­fa­no Ba­ra­bi­no.  
Re­bel­lion” è il do­cu­men­ta­rio in pro­gram­ma il 16 marzo. Le due au­tri­ci, la lon­di­ne­se Maia Ke­n­wor­thy e la spa­gno­la Elena Sánchez Bel­lot, di base a Lon­dra, rac­con­ta­no la sto­ria del mo­vi­men­to am­bien­ta­li­sta Ex­tinc­tion Re­bel­lion: un grup­po di per­so­ne unite per chie­de­re un cam­bia­men­to ra­di­ca­le per con­tra­sta­re l'ur­gen­za della crisi cli­ma­ti­ca: un ap­pas­sio­nan­te film sul costo umano e per­so­na­le del­l'at­ti­vi­smo. 
Con l'ul­ti­mo ap­pun­ta­men­to, gio­ve­dì 23 marzo, torna al cen­tro il tema del la­vo­ro: Fi­lip­po Maria e Lo­ren­zo En­ri­co Gori in­tro­du­co­no la loro opera prima “E tu come stai?”, pre­sen­ta­to al Fe­sti­val dei Po­po­li. Il do­cu­men­ta­rio segue le vi­cen­de del­l'a­zien­da Gkn Dri­ve­li­ne di Fi­ren­ze, da quan­do, la mat­ti­na del 9 lu­glio 2021, i pro­prie­ta­ri an­nun­cia­no senza pre­av­vi­so la chiu­su­ra della pro­du­zio­ne e, in un colpo solo, ven­go­no li­cen­zia­ti tutti i 422 ope­rai. Ma loro non ci stan­no: rie­sco­no a en­tra­re nella fab­bri­ca e danno avvio a un’as­sem­blea per­ma­nen­te. Il film è il rac­con­to di una delle più gran­di mo­bi­li­ta­zio­ni ope­ra­ie degli ul­ti­mi anni in Ita­lia. Un mo­ni­to di fron­te alla pro­gres­si­va per­di­ta dei di­rit­ti dei la­vo­ra­to­ri nel no­stro paese. 
Il fe­sti­val si apri­rà poi la set­ti­ma­na suc­ces­si­va, a Ci­ne­ma­ze­ro dal 29 marzo al 2 apri­le.