Lynch/Oz

A Ci­ne­ma­ze­ro per soli tre gior­ni, da lu­ne­dì 22 a mer­co­le­dì 24 mag­gio LYNCH/OZ, il do­cu­men­ta­rio di Ale­xan­dre O. Phi­lip­pe che esplo­ra a fondo l'in­fluen­za del film di Vic­tor Fle­ming sul re­gi­sta dei sogni e degli in­cu­bi.

CLIC­CA QUI PER IL TUO BI­GLIET­TO

Tra gli au­to­ri di ci­ne­ma più amati dal pub­bli­co e stu­dia­ti dalle ac­ca­de­mie, David Lynch ha am­man­ta­to la sua opera, già per­va­sa di un forte senso di in­quie­tu­di­ne, del mi­ste­ro più fitto. Con un mo­vi­men­to con­tra­rio, il re­gi­sta Ale­xan­dre O. Phi­lip­pe ri­pas­sa la fil­mo­gra­fia lyn­chia­na come lo si po­treb­be fare solo in una sala di mon­tag­gio, per di­mo­stra­re il suo stret­to e du­ra­tu­ro de­bi­to di ispi­ra­zio­ne con un clas­si­co sta­tu­ni­ten­se del 1939, al­tret­tan­to ricco di si­gni­fi­ca­ti e li­vel­li di let­tu­ra: Il Mago di Oz di Vic­tor Fle­ming. Non lo fa clas­si­ca­men­te po­nen­do cri­ti­ci o esper­ti da­van­ti alla mac­chi­na da presa per­ché ri­spon­da­no alle sue do­man­de, ma as­sem­blan­do un video sag­gio in sei ca­pi­to­li di­stin­ti e te­ma­ti­ci, ac­com­pa­gna­ti dalle voci fuori campo dei ri­spet­ti­vi au­to­ri.

A so­ste­gno di un'i­dea e di un testo di ri­fe­ri­men­to co­mu­ne, il film può di­spie­ga­re così, nel­l'ar­co di oltre 100 mi­nu­ti, un con­si­de­re­vo­le nu­me­ro di im­ma­gi­ni e sug­ge­stio­ni. E gra­zie allo split screen, la tec­ni­ca che mol­ti­pli­ca lo scher­mo in più parti, anche lo spet­ta­to­re meno in­for­ma­to può ap­pren­de­re con chia­rez­za i ri­man­di vi­si­vi e te­ma­ti­ci sui quali i "vi­deo­sag­gi­sti" ar­ti­co­la­no le loro ana­li­si in voce fuori campo