Po ritorna a Cinemazero!

Cinemazero e Pordenone Docs Fest insieme per le popolazioni alluvionate dell’Emilia-Romagna! 
Da giovedì 1 a mercoledì 7 giugno torna in sala PO di Andrea Segre e Gian Antonio Stella. Il ricavato delle proiezioni verrà devoluto a sostegno delle comunità emiliano-romagnole colpite dagli eventi estremi di questi giorni.

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Andare al cinema, a vedere un film che racconta una tragedia del passato, ancora drammaticamente presente nella memoria di chi l’ha vissuta, diventa un piccolo grande gesto di solidarietà, che ciascuno può compiere. Il ricavato delle proiezioni in programma verrà devoluto alle comunità emiliano-romagnole attraverso il conto corrente attivato dalla Regione Emilia-Romagna, intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile.

 
PO è stato presentato in anteprima alla XV edizione del Pordenone Docs Fest – Le Voci del Documentario un anno fa. Prodotto da Luce Cinecittà e distribuito da ZaLab, con il supporto proprio del festival di Cinemazero dedicato al documentario, il film nasceva dalla voglia degli autori, Andrea Segre e Gian Antonio Stella, di colmare un vuoto, riportando a galla la memoria dell’esondazione del Po e della terribile alluvione in Polesine, oltre settant’anni fa.  


Il film parte da materiali cinematografici di rara bellezza: le pellicole perfettamente conservate negli Archivi dell’Istituto Luce, alternate alle interviste ai bambini polesani di allora, oggi ottantenni. Il 14 novembre 1951 l’argine sinistro del Po a poche centinaia di metri dal ponte della ferrovia Padova-Bologna si spacca. La marea invade in pochi minuti le terre del Polesine, una delle regioni all’epoca più povere, più misere di tutta Italia. Migliaia di uomini, donne e bambini scappano, mentre l’acqua rimane stagnante per mesi tra le case e le campagne. Quelle immagini, oggi, non possono non richiamare l’alluvione che ha messo in ginocchio l’Emilia-Romagna proprio in questi giorni.   


«Ciò che ci ha colpiti viaggiando negli archivi e nelle case dei nostri protagonisti è quanto il ricordo sia ancora vivo, come quella alluvione rappresenti in realtà una memoria incancellabile, un passaggio di vita e di storia del Paese da cui è difficile prescindere, lo si può nascondere, ma è davvero sbagliato dimenticarlo», commentano Segre e Stella. «Ascoltando i ricordi dei vecchi bambini polesani e guardando le immagini degli archivi abbiamo vissuto un salto temporale che ha reso questi settant'anni così vicini, tangibili, presenti».  
Memorie ancor più toccanti e vicine, ora, alla luce di quanto stanno vivendo le persone nelle terre alluvionate dell’Emilia-Romagna.