ALMODÒVAR - LA FORMA DEL DESIDERIO

Tornano sul grande schermo di Cinemazero, dal 15 al 21 giugno, in versione restaurata, quattro titoli tra i più amati e significativi del grande regista spagnolo Pedro Almodòvar: “L’indiscreto fascino del peccato”, “Che ho fatto io per meritare questo?”, “La legge del desiderio” e “Tacchi a spillo”. La rassegna viene realizzata grazie a CG Entertainment, in collaborazione con Cinema Beltrade e Barz and Hippo. Per tutti gli spettacoli, il biglietto è a 3,5 Euro, grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura per la valorizzazione del cinema europeo. 
È sempre il desiderio a muovere i personaggi divertenti, grotteschi, melodrammatici, scorretti, passionali, graffianti e sinceri del mondo di Almodóvar. Carmen Maura, Antonio Banderas, Miguel Bosè, Marisa Paredes, Victoria Abril, Rossy de Palma sono solo alcuni dei grandi interpreti che hanno dato volto e forma al desiderio di ognuno dei personaggi scritti e diretti dal regista spagnolo. Un desiderio per amore, per vendetta, per riscatto o per puro piacere. I suoi personaggi sono liberi da ogni schema, liberi di essere sé stessi al di là di ogni costrizione o preconcetto: donne, uomini, travestiti, madri e figli, figlie e padri, omosessuali, cantanti, tossicodipendenti, suore, registi, scrittori, transessuali, doppiatori, attori, amanti, traditori, traditi… 
Alla sua uscita, quarant’anni fa, “L'indiscreto fascino del peccato” ha suscitato grande scalpore e acceso il dibattito alla Mostra del cinema di Venezia. Con la commedia noir “Che ho fatto io per meritare questo?” Almodóvar va alla ricerca di quello che si cela dietro la facciata di una tranquilla famiglia spagnola. Ma a far conoscere il regista spagnolo a un pubblico italiano sbalordito e pronto a lanciarne il culto, è l’indimenticabile melodramma dei sentimenti “La legge del desiderio”, con un giovanissimo Antonio Banderas, film vincitore del Teddy Bear al Festival di Berlino nel 1987. Con il giallo sentimentale e famigliare “Tacchi a spillo”, del 1991, il cinema di Almodóvar continua a graffiare, riprendendo le tematiche e l’estetica degli anni ’80 e aprendosi allo stesso tempo verso una nuova fase creativa.