La canzone della terra

Per soli tre gior­ni a Ci­ne­ma­ze­ro, da lu­ne­dì 15 a mer­co­le­dì 17 apri­le, mese in cui si fe­steg­gia la Gior­na­ta Mon­dia­le della Terra, l'at­te­so do­cu­men­ta­rio LA CAN­ZO­NE DELLA TERRA fir­ma­to da Mar­gre­th Olin e pro­dot­to da Wim Wen­ders e Liv Ull­man, una me­di­ta­zio­ne sul rap­por­to del­l'uo­mo con la na­tu­ra e sul le­ga­me tra ge­ni­to­ri e figli.

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Mar­gre­th Olin, re­gi­sta e in­ter­pre­te prin­ci­pa­le, fa ri­tor­no nella valle in cui è nata, nel cuore della Nor­ve­gia, dove abi­ta­no i ge­ni­to­ri. Per un anno in­te­ro filma il tra­scor­re­re del tempo e delle sta­gio­ni: il padre guida il suo sguar­do tra le mae­sto­se val­la­te nor­ve­ge­si, dove i ghiac­ciai si stan­no ri­ti­ran­do e sono più evi­den­ti gli ef­fet­ti del cam­bia­men­to cli­ma­ti­co. Il do­cu­men­ta­rio cu­sto­di­sce così la me­mo­ria di chi è stato in grado di vi­ve­re in ar­mo­nia con l'am­bien­te e di os­ser­va­re la me­lo­dia della terra, una can­zo­ne in cui la bel­lez­za della mu­si­ca si sposa a pa­ro­le di do­lo­re e de­nun­cia.

“Con­clu­dia­mo il film con un ap­pel­lo di spe­ran­za. Il mo­men­to in cui mio padre pian­ta un nuovo seme ac­can­to al­l’al­be­ro che suo nonno de­po­se 130 anni prima. Le sto­rie di mio padre strin­go­no e ri­pri­sti­na­no il le­ga­me forte con la na­tu­ra”. E an­co­ra: “Il corpo e la mente di mio padre cam­bia­no, que­sto po­treb­be es­se­re l’ul­ti­mo anno in cui potrà con­di­vi­de­re con noi la sua sup­pli­ca. Al­l’im­prov­vi­so tutto sem­bra ur­gen­te. La sua ge­ne­ra­zio­ne è dav­ve­ro l’ul­ti­ma ad avere la con­sa­pe­vo­lez­za di come ci stia­mo pren­den­do cura della na­tu­ra? La so­lu­zio­ne po­treb­be es­se­re sem­pli­ce­men­te ri­pri­sti­na­re la con­nes­sio­ne con noi stes­si? Se vo­glia­mo che la no­stra spe­cie so­prav­vi­va, dob­bia­mo re­sta­re in ascol­to del canto della terra”. Mar­gre­th Olin

Pro­gram­ma­zio­ne:
lu­ne­dì 15, mar­te­dì 16 apri­le h. 20.45
mer­co­le­dì 17 apri­le h. 18.45