Entr'acte & Parigi che dorme

Se­ra­ta spe­cia­le quel­la di mar­te­dì 30 apri­le al­l'in­ter­no della ras­se­gna Se­ra­te di Ci­ne­ma Muto: ca­po­la­vo­ri Cen­te­na­ri, pro­get­to pro­mos­so da Ci­ne­ma­ze­ro, Le Gior­na­te del Ci­ne­ma Muto in col­la­bo­ra­zio­ne con Ci­ne­te­ca del Friui,  de­di­ca­to alla co­no­scen­za di una delle più glo­rio­se epo­che della sto­ria del ci­ne­ma.

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Alle 20.45 sarà pro­iet­ta­to sul gran­de scher­mo En­tr'Ac­te (1924) di René Clair, con ac­com­pa­gna­men­to al pia­no­for­te di Juri Dal Dan.

Negli anni Venti, che fu­ro­no de­fi­ni­ti “folli” in Fran­cia e “rug­gen­ti” negli Stati Uniti, Pa­ri­gi era il cen­tro del mondo e vi­ve­va un’e­po­ca di gran­di mu­ta­men­ti in tutti i campi.

Il mondo del­l’ar­te vede na­sce­re mo­vi­men­ti d’a­van­guar­dia come il Da­dai­smo, il Cu­bi­smo, il Sur­rea­li­smo e anche il ci­ne­ma spe­ri­men­ta la vo­lon­tà di rea­liz­za­re dei film fuori dalle lo­gi­che del si­ste­ma in­du­stria­le cer­can­do di op­por­si alle con­ven­zio­ni del ci­ne­ma nar­ra­ti­vo com­mer­cia­le.

Ar­ti­sti ge­nia­li come Man Ray, Mar­cel Du­champ, Fran­cis Pi­ca­bia, Erik Satie, Ger­mai­ne Dulac, Fer­nand Léger, Luis Bu­nuel, Sal­va­dor Dalì e Renè Clair fu­ro­no i prin­ci­pa­li pro­ta­go­ni­sti di que­sta ir­ri­pe­ti­bi­le sta­gio­ne ar­ti­sti­ca.

L’in­con­tro fra Da­dai­smo e ci­ne­ma pro­dus­se nel  un ca­po­la­vo­ro come il breve film di René Clair En­tr’ac­te (“In­ter­val­lo”), nato come in­ter­mez­zo ci­ne­ma­to­gra­fi­co tra i due tempi del bal­let­to Re­la­che di Fran­cis Pi­ca­bia e Erik Satie. Al­cu­ne se­quen­ze sono me­mo­ra­bi­li come quel­la del pro­lo­go del film, dove Pi­ca­bia e Satie, muo­ven­do­si al ral­len­ta­to­re, ca­ri­ca­no un can­no­ne e spa­ra­no una palla in di­re­zio­ne degli spet­ta­to­ri. Non meno ce­le­bri le se­quen­ze in cui Man Ray e Mar­cel Du­champ gio­ca­no a scac­chi sul tetto di un pa­laz­zo pa­ri­gi­no o quel­la del fu­ne­ra­le dove dei si­gno­ri in frac in­se­guo­no al ral­len­ta­to­re il carro fu­ne­bre trai­na­to da un dro­me­da­rio a ver­ti­gi­no­sa ve­lo­ci­tà.

La se­con­da parte della se­ra­ta, che verrà in­tro­dot­ta da Piero Co­lus­si, vede la pro­ie­zio­ne del film d’e­sor­dio di Renè Clair Pa­ri­gi che dorme (“Paris qui dort”) rea­liz­za­to nel 1923 ma pro­iet­ta­to in sala solo nel 1925 dopo il suc­ces­so di En­tr’ac­te.

Il film è un pre­cur­so­re del ge­ne­re fan­ta­scien­ti­fi­co: uno scien­zia­to pazzo ha in­ven­ta­to un rag­gio mi­ste­rio­so che spe­ri­men­ta su Pa­ri­gi, fa­cen­do ad­dor­men­ta­re tutta la po­po­la­zio­ne con le per­so­ne che ri­man­go­no con­ge­la­te, im­mo­bi­li come sta­tue. Il guar­dia­no della Torre Eif­fel, gra­zie al­l’al­tez­za in cui si tro­va­va, al ri­sve­glio si ac­cor­ge in­cre­du­lo di quel­lo che è ac­ca­du­to. Con lui solo altre cin­que per­so­ne ar­ri­va­te in ae­ro­pla­no sono sfug­gi­te al­l’in­can­te­si­mo e ora cam­mi­na­no per la città. “Ciò che in­can­ta an­co­ra oggi di Paris qui dort è la gioia as­so­lu­ta del re­gi­sta che può espri­mer­si per la prima volta con la ci­ne­pre­sa e il pa­le­se pia­ce­re che ma­ni­fe­sta nello sco­pri­re la sua città at­tra­ver­so un obiet­ti­vo”. (Lenny Bor­ger)

En­tram­bi i film ver­ran­no ac­com­pa­gna­ti dal vivo al pia­no­for­te da Juri Dal Dan mu­si­ci­sta di ispi­ra­zio­ne jaz­zi­sti­ca non nuovo a que­ste per­for­man­ce ci­ne­ma­to­gra­fi­che aven­do già in pas­sa­to com­po­sto e ac­com­pa­gna­to in di­ver­se oc­ca­sio­ni (Gior­na­te del ci­ne­ma muto, Mit­tel­fe­st, Ci­ne­ma­ze­ro) film muti con la Ze­ror­che­stra e con altre for­ma­zio­ni. Nel 2009 ha vinto as­sie­me a Fe­de­ri­co Mis­sio il con­cor­so Gio­va­ni Mu­si­ci­sti Eu­ro­pei al Fe­sti­val In­ter­na­zio­na­le di Aosta “Stra­de del ci­ne­ma”. Al suo at­ti­vo vanta nu­me­ro­se in­ci­sio­ni per di­schi pro­dot­ti da Ar­te­suo­no di Ste­fa­no Ame­rio. Di­ri­ge la Por­de­no­ne Big Band con la quale ha pro­dot­to in col­la­bo­ra­zio­ne con Paolo Patui la let­tu­ra sce­ni­ca del ro­man­zo di John Fante Un anno ter­ri­bi­le.