Vajont 60

Nel­l'am­bi­to della Set­ti­ma­na della cul­tu­ra friu­la­na (9-19 mag­gio 2024) a cura della So­cie­tà Fi­lo­lo­gi­ca Friu­la­na, la Ci­ne­te­ca del Friu­li pre­sen­ta a Por­de­no­ne, in col­la­bo­ra­zio­ne con Ci­ne­ma­ze­ro, tre dei cin­que do­cu­men­ta­ri rac­col­ti nel dvd Va­jont 60 – Do­cu­men­ta­ri 1961-1966, pub­bli­ca­to dalla Ci­ne­te­ca in oc­ca­sio­ne dei 60 anni dalla ca­ta­stro­fe che il 9 ot­to­bre 1963 causò la morte di quasi due­mi­la per­so­ne a se­gui­to della frana stac­ca­ta­si dal monte Toc e pre­ci­pi­ta­ta nel­l’in­va­so della diga del Va­jont, al con­fi­ne tra Friu­li e Ve­ne­to.

 

L’ap­pun­ta­men­to, a in­gres­so li­be­ro, è per ve­ner­dì 10 mag­gio alle 20.45 a Ci­ne­ma­ze­ro. Par­te­ci­pa­no alla se­ra­ta il Vi­ce­pre­si­den­te della So­cie­tà Fi­lo­lo­gi­ca per il Friu­li oc­ci­den­ta­le Fran­co Co­lus­si e, per in­tro­dur­re la vi­sio­ne al pub­bli­co, il pro­fes­sor Carlo Ga­ber­scek, cu­ra­to­re del boo­klet che ac­com­pa­gna il dvd, di cui gli spet­ta­to­ri po­tran­no ri­ti­ra­re una copia in omag­gio.

 

La pro­ie­zio­ne ini­zia con un breve fil­ma­to ama­to­ria­le ri­sa­len­te al­l’e­sta­te 1961 che mo­stra un grup­po di boy scout ar­ri­va­ti da Mug­gia per am­mi­ra­re, ormai quasi ul­ti­ma­ta, “la diga più alta del mondo”, come ve­ni­va pub­bli­ciz­za­ta dalla SADE, la so­cie­tà elet­tri­ca co­strut­tri­ce del­l’o­pe­ra.

 

Il con­tra­sto non po­treb­be es­se­re più forte con i ti­to­li a se­gui­re, due fra le più im­por­tan­ti te­sti­mo­nian­ze sugli even­ti suc­ces­si­vi al di­sa­stro: La tra­ge­dia del Va­jont (1964) del re­gi­sta Luigi Di Gian­ni e Va­jont ’66 di An­to­nio De Gre­go­rio. Di Gian­ni, che fu tra i primi a re­car­si sul posto, do­cu­men­ta con im­ma­gi­ni di de­va­sta­zio­ne la si­tua­zio­ne nella zona di Lon­ga­ro­ne. So­prat­tut­to, rac­co­glie le voci di al­cu­ni so­prav­vis­su­ti e della gior­na­li­sta Tina Mer­lin, che come cor­ri­spon­den­te della pro­vin­cia di Bel­lu­no per L'U­ni­tà aveva scrit­to di­ver­si ar­ti­co­li dando voce alle pro­te­ste, in par­ti­co­la­re degli abi­tan­ti di Erto e Casso, che si op­po­ne­va­no alla co­stru­zio­ne della diga. Emer­ge una netta de­nun­cia delle re­spon­sa­bi­li­tà della SADE, col­pe­vo­le di aver igno­ra­to prima le rac­co­man­da­zio­ni degli esper­ti a non co­strui­re in un’a­rea geo­lo­gi­ca­men­te in­sta­bi­le e poi i se­gna­li di pe­ri­co­lo im­mi­nen­te.

Gi­ra­to tre anni dopo, il do­cu­men­ta­rio di De Gre­go­rio mo­stra il per­du­ra­re del senso di de­so­la­zio­ne e prov­vi­so­rie­tà nella ba­rac­co­po­li degli sfol­la­ti di Erto e Casso.

 

Va­jont 60 con­tie­ne altri due do­cu­men­ti no­te­vo­li: Va­jont (Na­ta­le 1963), sem­pre di Luigi Di Gian­ni, in­cen­tra­to sul ci­mi­te­ro di For­to­gna, e un estrat­to da Nasce una re­gio­ne (1964), ri­trat­to della Re­gio­ne Friu­li Ve­ne­zia Giu­lia di­ret­to da Ennio Lo­ren­zi­ni.

 

Il dvd è stato rea­liz­za­to con la col­la­bo­ra­zio­ne della Fon­da­zio­ne Ci­ne­te­ca di Bo­lo­gna e della Me­dia­te­ca della Re­gio­ne Ve­ne­to, gra­zie al so­ste­gno della Re­gio­ne Friu­li Ve­ne­zia Giu­lia e del Mi­ni­ste­ro della Cul­tu­ra, sotto l’e­gi­da della Fon­da­zio­ne Va­jont e con il pa­tro­ci­nio dei Co­mu­ni di Lon­ga­ro­ne, Erto e Casso, Va­jont e Ponte delle Alpi.