Manas

Dopo il suc­ces­so delle pro­ie­zio­ni de­di­ca­te alle opere della Set­ti­ma­na In­ter­na­zio­na­le della Cri­ti­ca, si con­clu­do­no a Ci­ne­ma­ze­ro, lu­ne­dì 04 no­vem­bre, gli ap­pun­ta­men­ti della ras­se­gna “Le Gior­na­te della Mo­stra del Ci­ne­ma di Ve­ne­zia” ini­zia­ti­va rea­liz­za­ta gra­zie al­l’ac­cor­do con­so­li­da­to tra AGIS, ANEC e FICE del Tri­ve­ne­to con la Re­gio­ne au­to­no­ma Friu­li Ve­ne­zia Giu­lia. 
Pro­ta­go­ni­sta della se­ra­ta alle 21.00 il film Manas di Ma­rian­na Bren­nand, opera vin­ci­tri­ce del GdA Di­rec­tor’s Award 2024 delle Gior­na­te degli Au­to­ri. 
 
La tre­di­cen­ne Mar­ciel­le vive sul­l’i­so­la di Marajó, nel cuore della fo­re­sta amaz­zo­ni­ca. Pri­gio­nie­ra della ras­se­gna­zio­ne della madre e, al tempo stes­so, in­co­rag­gia­ta dalla fuga idea­liz­za­ta della so­rel­la mag­gio­re, ini­zia a ca­pi­re che il fu­tu­ro non ha gran­ché da ri­ser­var­le. De­ter­mi­na­ta a cam­bia­re il suo de­sti­no, de­ci­de di af­fron­ta­re il si­ste­ma vio­len­to che go­ver­na la sua fa­mi­glia e le donne della sua co­mu­ni­tà. 
 
«È stato du­ran­te una ri­cer­ca do­cu­men­ta­ria nei vil­lag­gi re­mo­ti della fo­re­sta amaz­zo­ni­ca che ho in­con­tra­to donne che ave­va­no su­bi­to trau­mi im­men­si fin dalla te­ne­ra età, su­ben­do abusi ses­sua­li al­l’in­ter­no delle loro case e anche sfrut­ta­te ses­sual­men­te su chiat­te com­mer­cia­li con po­chis­si­me pos­si­bi­li­tà di fug­gi­re – rac­con­ta Ma­rian­na Bren­nand -. Il “Me Too” e altri mo­vi­men­ti per i di­rit­ti delle donne ci hanno in­co­rag­gia­to e ci hanno per­mes­so di rom­pe­re il si­len­zio e de­nun­cia­re gli au­to­ri di abusi in tutto il mondo. Ma per que­ste donne in­vi­si­bi­li che non sap­pia­mo nem­me­no esi­ste­re? At­tra­ver­so Manas, vo­glio dar voce a que­ste donne e ra­gaz­ze che non sa­reb­be­ro mai state ascol­ta­te al­tri­men­ti, ono­ran­do le sto­rie che hanno con­di­vi­so con me. Vedo il ci­ne­ma come un vei­co­lo av­vin­cen­te di tra­sfor­ma­zio­ne so­cia­le e po­li­ti­ca e di spe­ran­za e mi au­gu­ro che “Manas” rie­sca a smuo­ve­re l’em­pa­tia degli spet­ta­to­ri, rom­pen­do il tabù che cir­con­da que­sta dif­fi­ci­le real­tà che ri­guar­da tutte le donne». 
 
La pro­ie­zio­ne è a in­gres­so li­be­ro e gra­tui­to fino a esau­ri­men­to posti.