La città proibita

Dopo Lo chia­ma­va­no Jeeg Robot (2015) e Freaks Out (2021) Ga­brie­le Mai­net­ti ri­tor­na die­tro la mac­chi­na da presa per di­ri­ge­re La Città Proi­bi­ta, opera che il re­gi­sta stes­so con­si­de­ra il suo “terzo atto d’a­mo­re nei con­fron­ti di Roma”. 
Il fim, che “gioca” con l’im­ma­gi­na­rio re­la­ti­vo al kung fu hon­g­kon­ghe­se, sarà pro­iet­ta­to in an­te­pri­ma a Ci­ne­ma­ze­ro sa­ba­to 08 marzo alle 21.00.

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Il nuovo la­vo­ro di Ga­brie­le Mai­net­ti rac­con­ta l'in­cro­ciar­si di due anime molto di­ver­se. Una è quel­la del fi­glio di un pro­prie­ta­rio di ri­sto­ran­te som­mer­so dai de­bi­ti che è spa­ri­to con la sua aman­te. L'al­tra è quel­la di una donna gio­va­ne e mi­ste­rio­sa che è ap­pe­na ar­ri­va­ta nella ca­pi­ta­le alla ri­cer­ca di sua so­rel­la scom­par­sa. Uniti dal de­sti­no, i due si ri­tro­ve­ran­no ca­ta­pul­ta­ti nel sot­to­bo­sco del ven­tre cri­mi­na­le di Roma. Per so­prav­vi­ve­re, do­vran­no lot­ta­re fian­co a fian­co in una tra­vol­gen­te av­ven­tu­ra senza esclu­sio­ne di colpi, lot­tan­do con­tro ar­ma­te di cri­mi­na­li senza scru­po­li, ma, so­prat­tut­to, con­tro ra­di­ca­ti pre­giu­di­zi e di­ver­si­tà cul­tu­ra­li. 
“Cerco di rac­con­ta­re qual­co­sa di straor­di­na­rio ca­la­to in un con­te­sto di nor­ma­li­tà” - spie­ga il re­gi­sta par­lan­do del suo ul­ti­mo la­vo­ro - “ri­cor­dan­do sem­pre che lo spet­ta­to­re cerca qual­co­sa di spe­cia­le dal­l’e­spe­rien­za ci­ne­ma­to­gra­fi­ca: il mio con­cet­to di spe­cia­le, di straor­di­na­rio, è que­sto modo di gio­ca­re, ma credo anche che al ci­ne­ma ti do­vre­sti emo­zio­na­re e i per­so­nag­gi de­vo­no avere delle pros­si­mi­tà con chi li guar­da.”